Rottura che non è rottamazione ma costruzione di una identità sotto la guida di una giovane donna calata nel suo tempo. Rocco Maugliani scende in campo per Elly Schlein nelle primarie di domenica 26 febbraio come candidato all’assemblea nazionale nella sua lista. Una contesa con Stefano Bonaccini in una tornata di primarie aperta anche ai non iscritti.
La posizione di Rocco Maugliani
Ho accettato la proposta di candidarmi come capolista nel collegio di Guidonia Montecelio Velletri per l’assemblea Nazionale del Partito Democratico nella lista che sostiene la candidatura a segretaria nazionale del Pd di Elly Schlein. Insieme a me in questa avventura ci sono Sara Solinas, Emanuele Di Silvio, Valentina Salani, Umberto Zimarri, Sara Ponzo, Alessandro Coloni e Beatrice Adriani. Senza nulla togliere a Stefano Bonaccini, persona di grande spessore e valente amministratore locale, è mia ferma convinzione che al partito oggi serva un momento di rottura, non per rottamare ma per ricostruire l’identità forte di un soggetto diverso che ci somigli di più, e che sia in linea con i bisogni e le necessità di una società che cambia e che sta vivendo le domande inquietanti che il mondo ci pone, con la speranza che la Politica possa fornire ad esse risposte che, da un punto di vista sociale ed etico, non siano altrettanto inquietanti. Nella mozione di Elly c’è il senso di questa missione, il Pd al servizio di chi non ce la fa, che non lascia indietro nessuno, che lotta per i diritti delle donne che non devono essere costrette a scegliere se realizzarsi professionalmente o avere una famiglia, dei lavoratori che non arrivano a fine mese perché hanno un salario da fame, dei ragazzi che un lavoro non ce l’hanno e sognano di lasciare la casa dei propri genitori per costruirsene una loro, per dare un senso al proprio futuro. Un Pd che si batta perché chi nasce in Italia sia italiano sempre, indipendentemente da dove provenga, e perché chiunque sia libero di vivere la propria sessualità senza discriminazioni.
Elly ha coraggio per determinare la rottura
Vogliamo un partito ecologista che sappia dialogare con quei movimenti che in questi anni sono sorti guardando alla Politica, sperando che la Politica si facesse carico di quelle istanze che loro rappresentavano. Vogliamo un partito, in fine, nel quale le correnti siano aree di pensiero rappresentative di filoni culturali diversi che si contaminano nella costruzione dei pensieri collettivi da offrire come sintesi al Paese, e non consorterie portatrici esclusivamente di legittime, ma non sempre utili, ambizioni e aspirazioni soggettive. Faccio politica da una vita, sono socio fondatore del Pd, dopo aver militato per 10 anni nei DS e aver fatto parte dell’assemblea nazionale che nel 2007 ne decise lo scioglimento per decretare la nascita di questo partito nuovo. Ma la domanda fondamentale alla quale dobbiamo rispondere oggi con questo congresso non è da dove veniamo ma dove vogliamo andare e dove vogliamo portare il Paese e io sostengo Elly perché sono convinto che una donna più giovane di me, più preparata di me , con una storia diversa dalla mia ma complementare alla mia e alla nostra abbia oggi la credibilità, le idee e il coraggio per determinare quel momento di rottura di cui ha bisogno il Partito Democratico per produrre i cambiamenti sociali di cui ha bisogno il Paese. Nell’era in cui la Destra radicale al governo propina le sue ricette di esclusione e i suoi cliché muscolari sotto l’ombrello di una leadership femminile ma non femminista, è arrivato il momento che da quest’altra parte della barricata noi mettiamo in campo tutto il coraggio che abbiamo per cambiare il nostro mondo, partendo dal paradigma con il quale scegliamo la nostra leadership. È arrivato il momento per una giovane donna, calata nel suo tempo, di guidare il più grande partito della sinistra italiana per costruire insieme una nuova speranza di futuro.
Rocco Maugliani