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Vola Colomba verso la speranza e la solidarietà

Vola Colomba verso la speranza e la solidarietà

di Alessandra Paparelli

Un brano indimenticato, un classico italiano che diventa solidale. Da martedì 7 aprile, esce Vola Colomba, la riedizione del celeberrimo brano con cui Nilla Pizzi vinse il secondo Festival di Sanremo, quello del 1952. Hanno partecipato all’uscita di Vola Colomba, oltre 30 musicisti straordinari invitati a partecipare dal cantautore partenopeo Gnut, una delle migliori e più interessanti voci del cantautorato contemporaneo, con un gesto solidale e importante hanno deciso di collaborare alla registrazione di questo pezzo, con la volontà di fare qualcosa insieme per sentirsi più vicini. Ecco la bellezza della musica che unisce. 

Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours, musicista, violinista, arrangiatore, produttore insieme a tanti artisti, Fabio Rondanini, Carmelo Pipitone, Francesco Forni, Michele Signore, Mattia Boschi, Fabrizio Cammarata, Ilaria Graziano, Folco Orselli, Awa Ly, Flo, Dario Sansone, Alessio Bondì, Roberto Colella, Luca Carocci, Andrea Tartaglia, Emanuele Colandrea, oltre ovviamente allo stesso Gnut, sono alcuni dei musicisti che hanno deciso di aderire al progetto e hanno mandato la loro versione di ‘Vola Colomba’.

Come è nato il progetto? Gnut ce lo racconta 

“Ho avvertito da subito un forte desiderio e bisogno di risentire vecchi amici musicisti, proprio durante i primi giorni di quarantena; artisti conosciuti in giro per l’Italia nel corso degli anni, che immaginavo, così come me, costretti a casa dal decreto governativo. Mi è venuta dunque l’idea di utilizzare la rete per registrare una canzone a distanza. Dopo una brevissima ricerca la scelta è caduta su “Vola Colomba”, brano storico di Nilla Pizzi. Questa canzone mi ha offerto molti spunti di riflessione e in particolare è servita a distrarmi dalla situazione drammatica che stiamo vivendo a livello nazionale e internazionale. Grazie a questo esperimento e progetto, ho risentito molti amici artisti che stimo e che non potrò riabbracciare nell’immediato futuro ma insieme a loro, però, potrò inviare un messaggio di speranza a chi ci ascolterà”. 

Abbiamo intervistato Rodrigo D’Erasmo della storica band Afterhours con Manuel Agnelli, pregiato polistrumentista, musicista/violinista, notissimo artista raffinato, produttore e arrangiatore: come è nata la tua partecipazione e cosa puoi dirci?

Sono molto felice di aver preso parte a questa bellissima iniziativa e progetto di Claudio Domestico in arte Gnut che ha scelto un brano antico e prezioso che è Vola Colomba, mettendo su una versione condivisa di grande grazia da cui traspare tutto l’amore che c’è alla base del progetto, messo in piedi per l’ospedale Cotugno di Napoli per raccogliere più fondi possibili per la terapia intensiva e la ricerca. Molti artisti tra i quali molti amici hanno aderito all’iniziativa e credo sia uscita una piccola perla di rara grazia e bellezza.  Per questo, sono molto, molto contento. 

Vola colomba bianca vola…diglielo tu che tornerò…
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò 

Questo brano non deve trarre in inganno, si parla d’amore ma in senso lato. L’amore per una terra, l’amore per la patria. Il testo, apparentemente d’amore, nasconde in realtà un altro significato legato alla città di Trieste, che in quel periodo storico era una città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite e divisa in due aree, una sotto il controllo angloamericano (comprendente anche Trieste), e l’altra gestita dalla Jugoslavia; ciò fino al 1954 quando con il ‘Memorandum di Londra’ la zona angloamericana iniziò ad essere gestita direttamente dall’Italia e infine nel 1963 Trieste divenne capoluogo di una nuova regione dello Stato italiano: il Friuli Venezia Giulia. In quel contesto storico gli Italiani nell’Istria settentrionale avevano dovuto abbandonare le proprie case e separarsi dai propri affetti.

Il simbolo della colomba bianca rappresenta storicamente pace, liberazione e serenità d’animo. 

La canzone parla proprio della voglia di riabbracciare la persona amata ed è fortemente simbolica e straordinariamente rappresentativa anche di questo periodo storico che stiamo vivendo, in sofferenza, in cui siamo costretti a restare distanti, in questo difficile momento in cui ci chiedono la distanza sociale per contenere l’emergenza Coronavirus

Ricordiamo che i proventi derivanti dalla diffusione e vendita del brano saranno destinati alla raccolta fondi per finanziare la ricerca medica contro il Coronavirus messa in campo dal Pascale e dal Cotugno di Napoli

(foto in evidenza di Giulia Mazzoni)


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