Dopo una seduta durata tre giorni, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr) con 33 voti favorevoli e 14 contrari. E’ la seconda volta, in questa legislatura, che l’assemblea della Pisana licenzia la delibera consiliare che contiene lo strumento urbanistico di tutela del paesaggio. La prima era avvenuta nell’agosto del 2019, ma quel Piano, dopo il ricorso del governo, non ha superato l’esame della Corte costituzionale: la delibera è stata bocciata perché non rispecchiava i requisiti previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, il codice Urbani, secondo il quale il Ptpr deve essere elaborato con il procedimento della copianificazione fra Regione e ministero della Cultura.
Dopo la sentenza, dunque, si è riaperto il processo che ha portato all’accordo fra giunta regionale e ministero e al documento sottoposto all’attenzione del Consiglio. Un documento, per stessa ammissione dell’assessore all’Urbanistica, Massimiliano Valeriani, “blindato”, visto che ogni modifica avrebbe riportato tutto alla casella di partenza.
E, infatti, in questi tre giorni, sono stati respinti dall’aula tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione, in particolare dai gruppi Fratelli d’Italia e Lega. Proprio questo aspetto è stato al centro degli interventi dell’opposizione che hanno a più riprese sottolineato lo svilimento del ruolo del Consiglio. Di opposto parere la maggioranza è l’assessore Valeriani che hanno parlato di un “provvedimento che mette fine alla jungla esistente e dà certezze ai territori”.
Rispetto al Piano adottato del 2007, viene ribadito che il nuovo Ptpr interviene solo sul territorio vincolato, come beni del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico tutelati per legge, e si conferma che sostituisce completamente i precedenti Piani Territoriali Paesistici, dotando il Lazio di un unico strumento di gestione del territorio. Viene anche sancito che la sua rappresentazione è sulla base cartografica del 2014 ed è frutto della co-pianificazione con il Mibact avviata dal 2013.
Il Ptpr, inoltre, riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole, mentre per tutte le altre identità paesaggistiche vengono garantite chiarezza normativa e semplificazione amministrativa. In particolare, il nuovo Piano esclude la necessità dell’autorizzazione paesaggistica negli interventi volti al recupero e alla riqualificazione di aree compromesse o degradate, nelle opere di bonifica e ripristino ambientale, nei lavori di completamento e adeguamento dei servizi di urbanizzazione primaria e secondaria.
Il nuovo Piano, quindi, rafforza i vincoli sui beni naturali e favorisce la trasparenza e la semplificazione per soddisfare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo sostenibile del territorio.
Ora i Comuni del Lazio avranno due anni di tempo per adeguarsi.
“Ringrazio il Consiglio regionale per il positivo risultato conseguito: sono stati superati i precedenti contrasti ed é stato possibile contemperare le diverse esigenze per consentire al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione del territorio”, aggiunge Massimiliano Valeriani, assessore regionale all’Urbanistica e alle Politiche abitative.
“Dopo 23 anni la Regione Lazio ha approvato il nuovo PTPR – commenta il Presidente Nicola Zingaretti – frutto della concertazione istituzionale e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore: i principi fondanti di questo strumento sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”.