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Un milione di euro a Guidonia per i buoni spesa

Un milione di euro a Guidonia per i buoni spesa

Un milione di euro a Guidonia Montecelio per riempire il carrello: fondi che sono destinati a voucher spesa per chi ne ha bisogno in base a elenchi predisposti dal Comune. È la risposta al coronavirus nell’immediato tagliando burocrazia e tempi lunghi che ora l’Italia non può sopportare. Risorse che arrivano in parte dallo Stato, e in parte dalla Regione Lazio. In particolare spettano a Guidonia Montecelio 645mila euro dei fondi statali attraverso l’ordinanza della protezione civile nazionale per la solidarietà alimentare. In tutto si tratta di 400 milioni di euro – sulla cifra ci sono state le polemiche degli enti locali e dell’opposizione che l’ha definita insufficiente – per 8mila Comuni distribuiti in base alla popolazione e al reddito pro-capite. Con questi parametri a Guidonia quindi arriveranno 645mila euro, ai quali si aggiungono 355mila euro stanziati dalla Regione Lazio che domani voterà appunto il provvedimento in Giunta (sono quasi 20 milioni per tutti i comuni del Lazio). Al milione di euro complessivo si aggiungono i 30mila euro che l’amministrazione comunale sta stanziando per coprire l’emergenza in questa settimana. I fondi serviranno per la spesa e i farmaci delle fasce più colpite dagli effetti della pandemia. Ma come funzionerà? Avrà diritto ai voucher chi è già in carico ai servizi sociali e poi chi ne farà domanda in base a criteri che la Giunta di Guidonia (ogni Comune deve compilare i propri elenchi) definirà nella seduta in videoconferenza entro oggi pomeriggio. Ma la linea è chiara allargare il più possibile la platea. “Noi dobbiamo affrontare l’emergenza – spiega l’assessore ai servizi sociali Davide Russo – quindi i buoni spesa, le derrate e buoni per i farmaci andranno non solo a chi sappiamo già essere in difficoltà economiche ma a chi sta affrontando una crisi pesante per le conseguenze delle restrizioni, delle chiusure delle attività”. I criteri saranno quindi “larghi”. Un esempio? L’artigiano che ha dovuto chiudere l’attività, come il commerciante, e che non ce la fa a sopportare il peso degli affitti, dei costi fissi potrà avere il buono spesa. Cruciale è come accedere ai voucher. “Non si dovrà uscire da casa per nessun motivo, stiamo predisponendo un sistema capace di supportare il cittadino senza farlo spostare”, assicura Russo. Funzionerà così, il cittadino chiamerà il Segretariato sociale che smisterà le telefonate e ci sarà la presa in carico da parte degli assistenti sociali. A quel punto un colloquio telefonico stabilirà le necessità, se si rientra nei criteri, e in caso di valutazione positiva si attiverà il meccanismo. Qui entra in gioco il terzo settore: Protezione civile, Croce Rossa e Caritas saranno anche in questo caso il braccio della solidarietà. 

Gea Petrini

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