Sono stati risentimenti personali che hanno impedito a Forza Italia e Fratelli d’Italia di sostenerlo alle comunali di Tivoli, e a Guidonia la Lega promuove l’alleanza che è alternativa ai cinque stelle, alla sinistra e al finto civismo. Entra in campo nel dibattito politico della terza città del Lazio, Vincenzo Tropiano, nella doppia veste di consigliere di opposizione a Tivoli e dirigente provinciale dei salviniani. Chiarimenti e riflessioni scaturite dalla rubrica del sabato, parentesi quadra, dove si evidenziava il rischio per Alessandro Messa a Guidonia Montecelio di andare nella stessa direzione del collega, in scia appunto dell’effetto Tropiano. Una formula sintetica per fotografare mesi e mesi di trattative e scontri, concluse con la corsa in solitaria di Tropiano con la Lega e gli alleati disposti invece nelle truppe di Giuseppe Proietti con simboli civici.
Il caso di Tivoli: Tropiano racconta i retroscena
“La candidatura a sindaco di Tivoli non nasce da personalismi del sottoscritto, tantomeno del partito – spiega Tropiano – ma dalla volontà da parte della Lega di favorire un’alternanza, considerato che dal 1996 Forza Italia aveva sempre espresso il proprio candidato. Una volta stabilito che il candidato avesse dovuto possedere dei requisiti cioè essere un politico, conoscere la macchina amministrativa, consenso personale e non avere mai avuto problemi giudiziari, la Lega ha proposto un proprio nominativo ed allora sì che sono intervenuti dei personalismi che non hanno favorito la creazione di un’aggregazione del centrodestra, con valutazioni basate esclusivamente sulla simpatia o su risentimenti passati e mai sopiti da parte di alcuni esponenti politici”. Insomma, azzurri e meloniani hanno bocciato il nome per ragioni non politiche e su questo hanno determinato le strategie. “Il motivo che più degli altri ha portato alla divisione è stato, da parte dei potenziali alleati, quello di non credere minimamente alla possibilità da parte del sottoscritto di arrivare al ballottaggio, schiacciato, a loro dire, tra il sindaco uscente Proietti ed il centrosinistra. Questa valutazione – continua Tropiano – non soltanto è stata smentita dai fatti, ma ha determinato anche la scelta avvilente di non presentare i simboli per le amministrative e dirottare verso un porto ‘sicuro’, cioè all’interno di un cartello elettorale con 12 liste non accomunate da alcun valore politico nazionale. E’ evidente che un’eventuale coalizione di centrodestra avrebbe determinato un risultato di parità il 26 maggio ed un ballottaggio ben più equilibrato tra il sindaco uscente ed il sottoscritto. Questo è ancor più vero se si tiene conto che Proietti, come da lui stesso dichiarato in un’intervista al vostro giornale, è uomo convintamente di sinistra ed ha potuto contare anche sul sostegno di tutti quegli elettori non rappresentati dai propri partiti al ballottaggio e che comunque erano lontani anni luce dai valori e dagli ideali della Lega e del sottoscritto. Trovo pretestuoso parlare oggi di ‘effetto Tropiano’, considerato che nel 2014 non ci fu alcuna coalizione di centrodestra con Forza Italia e Fratelli d’Italia che presentarono propri candidati, con la differenza che il risultato (15,85%) fu una debacle e che la divisione portò a generare il fenomeno dei movimenti civici, favorendo l’esodo di molti esponenti di centrodestra (o presunti tali) verso la coalizione guidata da Proietti. Ancor più grave il fatto che sul tavolo regionale, costituito in vista delle amministrative 2019, Forza Italia aveva trovato un accordo con la Lega e che soltanto alcuni esponenti locali hanno fatto sì che l’alleanza non venisse formalizzata”.
A Guidonia si punta su Messa e Cacioni per liberarla dai 5S
A Guidonia, fa capire Tropiano, dovrà andare diversamente. Ecco perché “ribadisco la volontà da parte del sottoscritto e della Lega di favorire, ovunque, tavoli che abbiano a cuore la cosiddetta coalizione degli italiani, alternativa tanto al centrosinistra ufficiale, quanto a quello camuffato dietro il civismo. Riteniamo che a Guidonia la classe dirigente della Lega sia preparata e lungimirante e che, attraverso il coordinatore comunale Alessandro Messa e il capogruppo in consiglio comunale Arianna Cacioni, possa adoperarsi per fare il bene di una delle città più importanti del Lazio, liberandola da un’amministrazione 5 Stelle che molto ha lasciato a desiderare su questioni fondamentali come la sicurezza, lo sviluppo economico e i servizi sociali, per non parlare del degrado che riguarda soprattutto i quartieri periferici. Ovviamente l’auspicio è che non prevalgano risentimenti personali, come accaduto a Tivoli – conclude Tropiano – che nulla hanno a che fare con la politica del buon senso e del fare e che invece si lavori alla formazione di una squadra coesa che parta dai valori che ci caratterizzano”. A questo punto all’appello per il tavolo manca solo FdI.
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