Gea Petrini
Il conto alla rovescia segna la data del 24 febbraio quando sarà ufficialmente archiviato lo scioglimento anticipato con relative elezioni a giugno. Intanto nell’atmosfera più surreale che c’è, mentre Forza Italia ancora discute sul voto, nel Palazzo fervono le trattative per mettere a punto il governo Di Palma. Tra operazioni bloccate, altre sfumate, un elemento che appare ormai certo è l’ingresso in Giunta di Paolo Ruggeri.
Ex consigliere comunale (nella maggioranza di centrosinistra, dieci anni fa), il nome di Ruggeri emerso dalle indiscrezioni ha creato ondate di fibrillazioni tra i maggiorenti della terza città del Lazio. Ragioni semplici. E’ indicato per un posto nell’esecutivo dalla lista Rubeis, e per la precisione dal capogruppo Paolo Giammaria. La formazione al momento è senza rappresentante dopo le dimissioni dell’ex uomo dei conti Adriano Mazza, padre di Silvia, altra consigliera che fa parte appunto della lista. E’ voluto quindi da Giammaria, ben accolto dal sindaco facente funzioni Di Palma, ma organico da anni al gruppo di Aldo Cerroni. Una nota stonata non da poco che ha aperto ipotesi di ogni tipo, il Presidente è infatti ormai formalmente fuori dalla maggioranza, non ha voluto sostenere il “ribaltone” che ha portato alla guida Di Palma, sindaco mai votato.
Ruggeri era nei tavoli a rappresentare la lista di Cerroni, nella fase pre elettorale del 2014, era l’assessore che il Presidente avrebbe indicato se nella scacchiera di due anni fa, alla formazione fosse toccato un uomo. Il colpo di scena oggi quindi si consuma nelle riunioni a porte chiuse, una partita che Di Palma vede con molto favore, se per riavvicinare il suo antagonista o togliergli una costola è da capire, il dato è che Ruggeri si appresta a sedersi al tavolo delle decisioni senza che la lista Guidonia Domani e il Presidente siano coinvolti, fermi anzi nella posizione contraria a questo nuovo governo. «Ho indicato il nome di Ruggeri perché è un amico, lo stimo, quando abbiamo governato insieme con Lippiello abbiamo governato bene», Giammaria commenta così le indiscrezioni e aggiunge che la lista Rubeis vuole restare alle Finanze.
Ma che sia davvero quella la meta finale di Ruggeri non è ancora detto: un’opzione che Di Palma sta tenendo in considerazione è quella di un cambio, dare cioè Cultura e Pubblica Istruzione a Ruggeri e tenere per sé le Finanze. Un sacrificio per il facente funzioni lasciare l’area del teatro e delle scuole ma che gli consentirebbe di gestire in prima persona l’affaire delicato del Bilancio, sul quale da ogni dove si prevedono grane. Pochi soldi, tante richieste, troppe tensioni, i voti in aula potrebbero mancare anche da banchi insospettabili come quello di Silvia Mazza. Il quadro delle deleghe ancora non è definito ma ad oggi sono le Finanze il settore più accreditato per Ruggeri, essendo di fatto saltata la mega operazione pensata di Di Palma che voleva tenersi sì l’area dei conti ma per lasciare la Cultura non a Ruggeri ma a Fabio Strada. Avrebbe suggerito la soluzione alla lista Rubeis, lo stimato Strada storicamente dell’area Sassano da diversi mesi si è avvicinato invece al facente funzioni. Di Palma avrebbe voluto vederlo nella stanza delle feste e dei musei che tanto gli sta a cuore, raggiungendo insomma un risultato coi fiocchi. Avere sotto la sua sfera d’influenza sia le Finanze che la Cultura. La maionese però è impazzita e non è arrivata nemmeno nel piatto: Giammaria infatti si sarebbe mostrato granitico nel volere Ruggeri. Le ore dure del Palazzo.
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