Home Area Metropolitana Trancassini visita Amatrice e Borbona. “Ricostruzione ancora solo sulla carta”

Trancassini visita Amatrice e Borbona. “Ricostruzione ancora solo sulla carta”

Trancassini visita Amatrice e Borbona. “Ricostruzione ancora solo sulla carta”

Una situazione difficile e una realtà che stenta a ripartire, è questo ciò che ha trovato ad Amatrice e Borbona, Paolo Trancassini, candidato uninominale per il centrodestra alla camera dei deputati nel collegio Lazio 2 che comprende la provincia reatina e la sabina fino a Monterotondo. Trancassini, intervistato dalla televisione svizzera italiana, ha voluto portare la propria solidarietà anche in veste di amministratore locale essendo il sindaco di Leonessa. “Sono tornato ad Amatrice dopo qualche tempo per capire meglio la situazione, per ascoltare gli umori degli abitanti che tra le casette e i centri commerciali cercano di ricostruire un tessuto sociale basato sulla normalità. Ma di normale non c’è nulla, nemmeno quel senso di precarietà e di lentezza che si percepisce ad ogni passaggio di camion carichi di macerie. Nei negozi si muore di noia, così ci dicono entrando in un forno: “si vede qualcosa nei fine settimana buoni, ma giusto un passaggio fugace di turisti prevalentemente attratti dall’Area Food, per il resto la situazione è drammatica”. La situazione non è migliore neanche a Borbona, un altro comune reatino duramente colpito dal terremoto di un anno e mezzo fa. “Anche a Borbona mi chiedono che ne penso delle strutture di emergenza che devono essere ancora consegnate, dello stato di straordinaria temporaneità in cui versa la ricostruzione che ancora si appella alla condizione di emergenza. Sono passati quasi due anni, la popolazione del centro Italia ha un disperato bisogno di vedere dei risultati, di avere delle risposte dall’Ufficio per la Ricostruzione; la nostra gente a 18 mesi dal sisma ha il diritto di vedere che qualcosa si muova, che i cantieri si aprano e che la messa in sicurezza per lo meno dei danni più lievi sia autorizzata e si appresti a terminare per l’estate. Non possiamo permetterci un’altra stagione estiva in trepida attesa che qualcuno si accorga che oggi è già domani ed è tardi, tardissimo. E’ ora di sovvertire gli schemi, di cambiare rotta”. Un modello di ricostruzione a detta di Trancassini che è ancora soltanto sulla carta. “Pesa su tutta l’area un modello di ricostruzione rimasto solo sulla carta con attuazioni tardive e che ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti. Un territorio ferito che stenta a riprendersi da una doppia congiuntura, quella economica e quella legata agli effetti di uno dei terremoti più devastanti dell’ultimo secolo. È tempo di voltare pagina e cogliere le opportunità che questa condizione di disagio comunque offre per ricostruire bene e prevenire, in un territorio che, piaccia o no, resta ad alto rischio sismico”.

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