Home Cronaca Tivoli, sei posti da vigile: presentano la domanda in 1752. Tra i partecipanti pure un consigliere comunale

Tivoli, sei posti da vigile: presentano la domanda in 1752. Tra i partecipanti pure un consigliere comunale

Tivoli, sei posti da vigile: presentano la domanda in 1752. Tra i partecipanti pure un consigliere comunale

Il posto fisso è sempre il mito e il chiodo fisso degli italiani, perché in fondo va bene tutto, la flessibilità, l’intraprendenza e la capacità di farsi imprenditore di se stesso, ma la certezza di avere lo stipendio ogni mese è sempre meglio. Ne sanno qualcosa anche a Tivoli dove per sei posti da vigile urbano si sono presentati in 1752. Un numero considerevole che va di pari passo con un paio di parole, “tempo indeterminato”, che giustificano la fila di richieste a quattro cifre pervenute in quel di Piazza del Governo numero 1. Chiaramente questa è solo la fase preliminare, alla prossima per problemi di forma e qualche elemento mancante all’appello, ne arriveranno un po’ di meno. Per essere precisi, deliberazione 1284 alla mano, passeranno alle fasi successive in 1231, gli altri dovranno mettersi l’anima in pace e riporre il fischietto nel cassetto dei sogni per ritentare la prossima volta, quando sarà, la strada del cappello e della paletta. Per qualcuno il problema è quello di non aver completato la domanda, per altri di aver superato il limite di età previsto dall’avviso, oppure di aver omesso di allegare il bollettino per l’istruzione della pratica. C’è da dire che la possibilità di avere una sistemazione definitiva tra le strade della città ha tentato davvero i personaggi più disparati: scorrendo le 27 pagine degli “ammessi” tra i nomi spunterebbe pure quello di un consigliere comunale di maggioranza, Marta Passariello, eletta nelle file di “Progetto Tivoli” con delega a Villa Adriana. Classe 1987 la consigliera avrebbe pensato di proporsi come gli altri 1751, ponendo un dubbio però sulla legittimità dell’operazione, vista la carica istituzionale ricoperta all’interno della stessa amministrazione che ha bandito il concorso. Che si tratti di un caso di omocodia? Il limite alla divina provvidenza non andrebbe mai messo, fatto sta che se così non fosse quantomeno il tema dell’opportunità politica, prima di valutare l’abilità con il codice della strada, andrebbe affrontato.
Anna Laura Consalvi

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