Degrado, incuria, Tivoli Terme è la periferia abbandonata dall’amministrazione di Giuseppe Proietti che torna ora davanti agli elettori con “la grande ammucchiata” solo per restare ai posti di comando. La fotografia (feroce) della politica tiburtina è scattata da Luca Rinaldi, 39 anni, di Bagni appunto, anche se il quartiere delle Terme e delle contraddizioni non va più chiamato così, per carità. Candidato con la lista di Italia in Comune, quella ispirata a Pizzarotti che ha già calcato il pavimento di una pizzeria in città per dare sprint ai suoi, la formazione è alleata con il centrosinistra per Giovanni Mantovani sindaco. Rinaldi si è candidato anche alle ultime elezioni, senza riuscire a entrare nel parlamentino di Tivoli, in una lista che appoggiava Proietti. La lista non esiste più e il progetto civico del sindaco anche, per Rinaldi, “la spinta si è esaurita, il civismo si è trasformato in una grossa ammucchiata, in un carrozzone, è ora di far tornare a Tivoli la politica vera”.
Le competenze di Italia in Comune e Mantovani
Per riuscirci il 39enne ha deciso di entrare nel mondo di Pizzarotti, c’è qualcosa di civico, ma soprattutto a contare è “la rete di amministratori, Italia in Comune fornisce supporto attraverso le competenze di chi ne fa parte”. Niente ideologie, “si fonda su un approccio pragmatico – spiega Rinaldi – è una forza liberale, democratica, inclusiva, con tante persone esperte, penso a Tivoli a Picarazzi”. Piena fiducia nell’aspirante sindaco che intanto adesso combatte per arrivare al ballottaggio: “Mantovani mi è subito piaciuto, ha rinunciato al suo compenso da presidente delle Terme, fa politica in maniera limpida, per il bene comune. Ha lavorato bene e lo farà ancora di più da sindaco”. Rinaldi individua nelle periferie la priorità sulla quale agire.
Tivoli Terme provincia fuori dall’impero
E’ la prima responsabilità che addossa a Proietti: “Il sindaco nonostante le promesse non ha fatto niente per Tivoli Terme. Nel quartiere c’è degrado, assenza delle istituzioni, persino la viabilità è lasciata senza controllo, il parco in cinque anni non sono riusciti a sistemarlo, non c’è vocazione turistica, non c’è proprio visione sulle periferie”. Eventi culturali se ne sono visti tanti, ma Tivoli Terme è tagliata fuori, parlano i numeri: “Il Comune ha stanziato un milione di euro l’anno per la cultura, zero per questo quartiere. E’ vergognoso, un modo di far politica vecchio stampo che non possiamo più accettare. Hanno più di dieci liste, saranno 250 candidati e decidono in 4 tutto. La coalizione di Proietti è un progetto reazionario e elitario”. geape.
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