Il referendum va fatto sul futuro delle Terme. Lo pensa Italia in Comune che sull’onda dell’iniziativa del sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti, intenzionato a consultare i cittadini sul giorno del mercato, chiede che la stessa formula di “partecipazione” sia utilizzata per l’affaire termale. Intanto c’è da dire che per realizzare l’intenzione, l’amministrazione civica tiburtina dovrà modificare lo statuto comunale e approvare uno specifico regolamento. Tanto che visti i tempi, pur nello scontro delle visioni, il Palazzo per ora ha deciso di far tornare i banchi del mercato il mercoledì e non più la domenica, come auspicato dal fronte che preme sulle criticità della viabilità e del parcheggio. Lo strumento del referendum consultivo trova l’approvazione di Italia in Comune che lo vuole utilizzare però, nello stesso giorno, anche per decidere le prospettive delle Terme. Così attraverso una petizione popolare, il circolo raccoglierà le firme, intanto, per invitare il sindaco “a non proseguire sulla strada della scissione societaria e per chiedere ai cittadini, nella stessa tornata referendaria fissata per la questione mercato, le indicazioni necessarie per dare alle Terme la migliore soluzione possibile senza la svendita di un patrimonio che appartiene alla intera comunità tiburtina”. Nello specifico Italia In Comune ritiene “che l’unica strada percorribile sia la riacquisizione da parte del Comune di Tivoli del 40% in mano attualmente al socio privato per poi verificare le condizioni, con una successiva gara internazionale pubblica, della vendita totale della partecipazione all’interno della prospettiva strategica del parco termale”.
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