Chiusa la pratica delle regionali si apre il fronte delle elezioni comunali. Ne sanno qualcosa dalle parti di Tivoli dove non manca molto alla fine del Proietti II che per forza di cose sarà costretto a lasciare la fascia tricolore a qualcun altro. Il tema caldo del momento è proprio a chi andrà, vista la situazione ingarbugliata in cui si trova la politica locale. Gli anni di letargia figli dell’esperienza civica che ha portato l’attività dei partiti al minimo storico, sembrano destinati a finire definitivamente o almeno questo è il tentativo che si sta portando avanti a colpi di incontri più o meno segreti. Sicuramente gli occhi e le orecchie sono tutti puntati su Fratelli d’Italia che guida anche il Lazio da una manciata di giorni.
A segnare il territorio è il consigliere che a Palazzo San Bernardino rappresenta il partito, Massimiliano Asquini, che in occasione dell’ultimo turno elettorale ha sostenuto il guidoniano Marco Bertucci. “Ho sostenuto Marco con convinzione e passione non solo perché persona leale, capace e competente ma soprattutto perché profondo conoscitore del nostro amato territorio in quanto esponente politico di lunga data del cosiddetto territorio del nord est di Roma”, dice in una nota stampa in cui non risparmia critiche non troppo velate. “Fratelli d’Italia non deve diventare il mezzo più rapido e semplice per una facile elezione ma essere il vero laboratorio, come lo è stato in passato, per un confronto costruttivo sui contenuti e non sulle cariche – aggiunge – Questo bieco opportunismo politico, che mi ha fatto già allontanare in passato da altri contesti partitici, non permetterà mai una costante e duratura crescita del nostro partito sul territorio. Per questo sarò vigile in consiglio comunale, sul territorio ed in ogni altro ambito affinché questo non succeda, combattendo perché non si replichi quello che solo quattro anni fa non ha permesso quella unità di intenti e programmi che sempre ho auspicato”. Accuse pesanti che potrebbero essere legate alle scelte politiche fatte nelle scorse settimane. A spostarsi nel gruppo misto è stato infatti Andrea Napoleoni che ha lasciato la Lega e sostenuto pubblicamente la candidatura a La Pisana di Giancarlo Righini, uomo forte del partito di Giorgia Meloni. Un passo secondo molti propedeutico al suo ingresso ufficiale nel gruppo che sarebbe davvero vicino e che forse non tutti sono pronti a digerire.