Doveva essere il giorno delle società partecipate e in qualche modo lo è stato, ma la storia di ieri narra anche le gesta eroiche dei Ribelli, che nell’aula riunita virtualmente a poche ore dal 2020 si sono presentati con un documento che nei fatti supera la delibera sulla sorte delle società partecipate in seno al Comune che porta la firma dell’assessore al ramo, Maria Rosaria Cecchetti. La vicenda è presto raccontata: il gruppo a quattro composto da Domenico Cecchetti, Angelo Marinelli, Alessandra Fidanza e Nello De Santis, da mesi è protagonista di un tira e molla che sta mettendo a ferro e fuoco la maggioranza proiettiana.
Nodo della questione la mancanza di collegialità nelle decisioni che piombano sulla testa degli eletti, da qui una richiesta di reset che ancora arranca e che oggi è stata rilanciata con l’approvazione di un ordine del giorno in cui si chiedono 3 cose: rivedere tutti i contratti affidati in house anche per poter effettuare coerentemente la valutazione dei costi suddivisi nei singoli servizi offerti al cittadino e la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza degli stessi; prevedere un piano industriale per l’Asa Tivoli Spa; valutare l’opportunità di prendere il controllo diretto dell’Asa Servizi Srl attraverso la fusione con l’Asa Spa. Non questioni di lana caprina insomma, ma una piccola grande Rivoluzione d’Ottobre che potenzialmente mette in bilico anche le sorti già traballanti dell’Assessorato al Bilancio, che vista la votazione da parte di tutta la maggioranza del documento dei quattro sente incombere lo spettro della sfiducia.
L’atto, protocollato martedì, ha infatti creato un piccolo tsunami investendo in primis il sindaco, Giuseppe Proietti, che pallottoliere alla mano si deve essere reso conto dell’ipotesi, non peregrina, di ritrovarsi in minoranza vista la disponibilità, peraltro confermata, al voto di una parte dell’opposizione. Il resto è cronaca delle ultime ore: il documento alla fine ha incassato 20 voti favorevoli, tutte le civiche che sostengono il governo cittadino a cui si sono aggiungi i consiglieri di “Una Nuova Storia”, i 5 stelle e Massimiliano Asquini e 4 astenuti, in questo caso si tratta di Pd (Chioccia), Lega (Napoleoni e Tropiano) e Amore per Tivoli (Ricci). Un’ammissione che ha il sapore della resa? I giochi sono ancora tutti aperti.