Tivoli Partecipa all’attacco: bilancio fragile

Il tempo di tirare le somme è arrivato. Via libera da parte della Giunta lo scorso 8 aprile al Bilancio di Previsione del Comune di Tivoli, un documento prezioso che detta tempi e scelte degli anni che verranno, proprio sulla base delle disponibilità presenti nelle casse pubbliche. Se da parte della maggioranza c’è stato un plauso al lavoro di taglio e cucito portato a termine con fatica, viste le esigue risorse e la pandemia che incombe, l’opposizione invece ha ben altre posizioni. A scriverlo nero su bianco è il gruppo di Tivoli Partecipa, al secolo Alessandra Fidanza e Nello de Santis, un tempo seduti tra i banchi dei proiettiani e oggi, dopo una lunga stagione di dibattiti e richieste (non accolte) di allargare le maglie del dialogo, con lo sguardo rivolto tra i banchi della minoranza.

“Da qualche anno – commenta De Santis – il Comune di Tivoli si comporta come un padre di famiglia che, per comprare il cibo da mettere in tavola, vende il frigorifero che si trova in cucina, oppure la casa ereditata. Se quel padre non cercherà altre entrate, la sua famiglia mangerà qualche giorno, ma poi non avrà né cibo né frigorifero. Oltre ad avere il problema della casa”. “Dallo scorso anno – continua Fidanza – abbiamo invitato più volte l’amministrazione a cambiare passo, a modificare sostanzialmente la struttura di bilancio che, con tutta evidenza, non reggeva. Invece è rimasto un bilancio deficitario nella sostanza: in questo modo non può sostenere i bisogni della comunità e risolvere le emergenze del territorio”.

Tra le contestazioni avanzate dai due, tra l’altro componenti della Commissione Bilancio, ci sono i quasi 3 milioni e mezzo di euro per il recupero di Imu e Tari degli anni precedenti, incassate sempre soltanto in minima parte, a cui si aggiungono gli oltre 40 milioni di euro ereditati dai bilanci degli anni precedenti. “Il bilancio è lo strumento politico fondamentale per l’amministrazione. – conclude Massimiliano Bruschi, coordinatore di Tivoli Partecipa – È lo strumento che dovrebbe permettere di realizzare il programma elettorale ed il Dup. Invece, in questa situazione, non è certo possibile programmare nulla e pensare alla Città del futuro. L’approvazione del bilancio perde così lo scopo politico per diventare un mero esercizio tecnico, di ricerca di escamotage per trovare degli equilibri che, necessariamente, sono sempre più precari”. Cosa succederà in aula resta la scommessa di oggi, non vincolante per il governo tiburtino che comunque ha i numeri in aula, ma interessante per il futuro a breve e lungo termine.