Primo maggio col botto nella Tivoli della campagna elettorale che ieri mattina ha accolto il Capitano, Matteo Salvini, in una piazza Garibaldi addobbata a festa come succede solo nelle grandi occasioni, dove sono arrivati i simpatizzanti del Carroccio e non solo. Tra un cartello, una bandiera della pace e uno striscione che ha invaso pacificamente la piazza sovrastata dall’Arco di Pomodoro con su scritto “Tivoli non si lega”, in una giornata baciata dal sole, il leader leghista, al secolo Ministro dell’Interno, ha avuto anche la sua buona dose di contestazione quotidiana che ha tenuto a salutare a modo suo. “Mi fate tenerezza con il lavoro voi non c’entrate nulla”, ha apostrofato, microfono in mano e felpa di ordinanza con scritto “Tivoli” addosso. “Ero preoccupato perché non avevo visto ancora cinque comunisti. Ora sono arrivati i nostalgici di Che Guevara e Stalin, un applauso, mi fate una tenerezza infinita, voi con il lavoro non c’entrate nulla ma noi siamo democratici e accogliamo tutti”.
Parole che non sono passate inosservate, accolte in parte da applausi, in parte dai fischi. Chiuso il capitolo contestazioni, continuate in realtà anche lungo il corso cittadino con una serie di cartelli disseminati sui muri di via del Trevio, la volata a Vincenzo Tropiano, candidato a sindaco del partito insieme a una cordata di civiche, è arrivata tra una battuta sull’avvenenza del procuratore sportivo, e una critica alla sinistra e ai partner naturali del centrodestra, Forza Italia e Fdi, mancanti all’appello. A chiudere il “momento selfie” di ordinanza, con decine di militanti e simpatizzanti in coda per strappare un fermo immagine da postare su facebook e la spasmodica domanda che a quanto pare ha attraversato la mente di più di una persona presente: la maglietta di Tivoli dove si compra? La domanda resta senza risposta almeno per ora, come resta senza risposta un altro quesito apparentemente meno sostanziale: perché chiudere una manifestazione di centrodestra sulle note di “Generale” (versione scelta quella di Vasco Rossi)? A occhio e croce né Salvini né De Gregori lo sanno.
Anna Laura Consalvi
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