Nell’aula di Tivoli che si dedica ai conti e al comune che verrà si registra la prima vera defezione del Proietti II. A dare una botta, se così si può dire, al granitico governo dei civici, è uno dei consiglieri di maggioranza, parliamo di Giovanni Cavallo, un tempo pure delegato alla Cultura, incarico che ha lasciato già da qualche tempo non senza frizioni, ma che stavolta si è esposto direttamente in aula la scorsa settimana. Che ci fossero un po’ di malumori è cosa nota, qualcuno dice anche per il rimpasto di giunta che ha portato un nome nuovo nella casella dell’Urbanistica, al secolo Marco del Bufalo, ma le parole del consigliere sicuramente pesano e peseranno nell’economia dell’amministrazione civica. Cavallo parla di un DUP (Documento Unico di Programmazione) senza coraggio: “Dovrebbe emergere la visione di sviluppo programmatico della città che non vedo”, dice sottolineando come sia “l’ennesimo documento stratificato di buoni propositi, direi anche accatastato”. Una prima stilettata ai colleghi che presto viene rivolta all’opposizione “Siamo riusciti a togliere le energie all’opposizione: rispetto ai 70, 100 emendamenti degli scorsi anni siamo passati a 3. Vedo un atteggiamento molto costruttivo anche da chi chiedeva le dimissioni del sindaco”, continua, rivolgendosi poi direttamente a Proietti: “Sindaco non faccia venire meno le energie anche a noi. Vorremmo che ci sia il coraggio di fare delle scelte”. Scelte che servirebbero a migliorare una città anonima, che perde finanziamenti regionali: “Siamo riusciti a presentare dei bandi a vincerli e a dover restituire soldi perché non abbiamo dato attuazione: abbiamo rinunciato a 60mila euro l’anno scorso e a 50 mila euro per gli spettacoli dal vivo”, chiosa ricordando come il ricavato dall’imposta di soggiorno finisca nella gestione della Rocca e del Museo Civico senza che sia un progetto vero per Tivoli. Parole che pesano come macigni, se ipotecheranno anche il futuro dell’amministrazione però è tutto da vedere.