Quanto interessa ai consiglieri comunali lo stato di salute della Acque Albule Spa? Non molto si direbbe, almeno se a fare da cartina tornasole sono i numeri, scarsi, dei consiglieri che ieri hanno preso parte alla commissione Bilancio. Potrebbe essere colpa del ponte? Magari, fatto sta che la seduta che avrebbe dovuto vedere protagonista il presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda che gestisce, tra le altre cose ormai, le Terme di Roma, Giovanni Mantovani, e’ saltata per mancanza del numero legale. Una defaillance, se così si può chiamare, che non è sfuggita al presidente del gruppo, Stefano Pacifici, presente insieme al collega di maggioranza Simone Cavallo e quello di opposizione Alessandro Fontana, gli unici che hanno risposto, invano, alla chiamata. Eppure lunedì a discutere di affari termali saranno tutti, visto che il Palazzo ospiterà proprio Mantovani in occasione dell’audizione prevista in consiglio comunale. Un momento importante per diversi motivi, su tutti quello della privatizzazione totale dell’azienda che pare avvicinarsi a grandi passi. Sul tavolo del primo cittadino, Giuseppe Proietti, e’ arrivata da settimane la perizia con cui i tecnici scelti per vedere come dismettere le azioni, hanno dato le prime indicazioni, che prevedono la separazione definitiva in due della spa, previa valutazione degli asset aziendali e la conseguente vendita della parte pubblica. Sul contenuto per ora non ci sono indicazioni. Sarà l’aula infatti a discuterne carte alla mano, con l’augurio che la partecipazione sulla sorte dei beni pubblici sia maggiore.
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