Buone notizie per i lavoratori della ditta Ma.Ca. dopo l’incontro tra l’Asl Roma 5 e i sindacati di lunedì 20 marzo. Si tratta di più di 200 lavoratori che prestano servizio di pulizia all’interno degli ospedali del nord-est romano e che, da circa un anno, vengono pagati con forti ritardi da parte della loro azienda. Fino a quando l’appalto non verrà assegnato ad una nuova ditta, l’Asl si è impegnata a conferire le mensilità dovute agli operai partendo da quella di febbraio. “In questi giorni – spiega Loredana Caporale della Fisascat Cisl – c’è stata l’apertura delle buste della gara di appalto con cui verrà aggiudicato il servizio ad un nuovo operatore. Entro il 30 marzo i lavoratori devono presentare all’Asl la surroga con cui chiedono che l’azienda sanitaria paghi loro lo stipendio di febbraio non conferito dalla Ma.Ca. L’Asl si è impegnata formalmente a pagare il 100% dello stipendio ai lavoratori delle pulizie entro il 12 aprile. Questo meccanismo andrà avanti fino a quando il servizio non verrà assegnato ad una nuova azienda”.
I SINDACATI TERRITORIALI PARTECIPERANNO ALLO STATO DI AGITAZIONE REGIONALE
Per una piccola vittoria, tuttavia, sono tante le problematiche che attanagliano la sanità del nord-est romano ma più in generale tutto il sistema regionale. Domani, infatti, 23 marzo i sindacati del territorio si uniranno a quelli di tutta la regione e inizierà lo stato di agitazione di tutte le strutture sanitarie laziali. “I problemi sono i soliti- sostiene Dimitri Cecchinelli, territoriale Cisl – ovvero il superamento del precariato, il controllo delle esternalizzazioni dei servizi, il mancato rinnovo contrattuale di categoria e la carenza di personale. Solo nell’Asl Roma 5 mancano 90 infermieri e 80 operatori socio-sanitari, mentre sono stimate tra le 60 e le 70 figure precarie in ruoli chiave come l’emergenza e l’urgenza”. L’appuntamento è alle 10,30 nella sala Folchi dell’ospedale San Giovanni dove si riuniranno gli stati generali di Cigl, Cisl e Uil per proclamare lo stato di agitazione e delineare le modalità della protesta. “Negli ultimi 10 anni a livello regionale si sono persi 11.500 posti di lavori nel settore sanitario”. I numeri, non certo confortanti, parlano di una situazione molto difficile e in un settore importantissimo e delicato.
Vincenzo Perrone
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