“L’affare Tivoli Basket” scuote dal profondo la campagna elettorale tiburtina che si preannuncia come la più velenosa di sempre. A replicare al sindaco in carica Giuseppe Proietti, che ieri a questo giornale ha rilasciato una dichiarazione in cui si parlava di rancori tra lui e i vertici di Italia in Comune a causa del “no” dei civici all’ingresso della lista nella coalizione, è proprio il gruppo, che fornisce una versione diversa del vertice che si sarebbe consumato tre mesi fa.
Pressioni e “bugie”
“Il Vizietto di Proietti è quello di raccontare bugie. E non è la prima volta che gli capita. Proietti risponde a questioni legittime sollevate da esponenti di Italia in Comune pubblicamente e con tanto di argomentazioni probanti ricorrendo alla calunnia politica”, fanno sapere dal circolo di via Parmegiani 24, che parte da una precisazione temporale: i mesi sono sei e non tre e l’incontro non avrebbe avuto finalità politiche ma sarebbe stato solo un gesto di “educazione istituzionale”. Un tête-à-tête che comunque sarebbe sfociato anche sul tema che ha tenuto banco per la prima parte della stagione autunnale, ovvero la possibile candidatura di Proietti a capo di una coalizione di centrosinistra. L’operazione degli intellettuali, come è stata ribattezzata, partita da Jacopo Tognazzi e Nicola Genga, e come noto andata a vuoto, sarebbe stata rilanciata dai pizzarottiani, che avrebbero “spronato Proietti a farsi garante di una diversa relazione con i Partiti del Centro Sinistra avviando una fase di confronto anche in vista delle Elezioni Comunali”. Ma c’è di più: la versione di Italia in Comune racconta di inviti continui “per il tramite di adepti del Sindaco che direttamente o indirettamente hanno fatto pressioni su singoli rappresentanti di Italia in Comune al fine di ottenerne l’assenso all’ingresso all’interno della Coalizione Proietti”, respinti al mittente. La saga continua?
Anna Laura Consalvi
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