Il franchising del “campo largo” targato piddì sbarca anche a Tivoli, in una fase politica decisamente addormentata, dove tra la pandemia e la letargia che attanaglia da anni la situazione locale, si muove davvero poco e niente. Così, ad agitare le acque, ci pensano proprio i dem, impegnati da settimane a cercare la quadra all’interno del centrosinistra, che continua a soffrire la sindrome dello sfilacciamento, malattia che ha già colpito più volte lo schieramento, portando a ripetute sconfitte – tre – scolpite nella memoria collettiva.
Memore delle difficoltà già registrate il gruppo, guidato dal giovane Marco Feri, si è messo all’opera anche sui social, dove è stata diffusa una nota che sembra vaga ma non lo è. Al centro c’è proprio quella teoria del “campo largo” da cui siamo partiti, che i dem vogliono costruire per evitare isolamenti dorati che li portino di nuovo in opposizione, “che possa essere agibile per la sinistra come per i moderati e per tutto il campo progressista, mettendo al centro le tante energie positive civiche e politiche che vivono la nostra città e che la vogliono trasformare”, come scrivono sui social di partito. Insomma meno arroccamenti ideologici e più senso pratico, perché alla fine quello che serve in campagna elettorale sono i voti.
“Non è più tempo di soffermarsi su personalismi o veti ma è il momento di guardare oltre, ad un grande progetto in grado di governare la nostra città, con la lucidità di chi sa che ci sarà da rimboccarsi le maniche ma con la decisione di chi sa dove, come e perché andare incontro al futuro”, continuano riferendosi agli attriti che, stando alle solite voci di corridoio, riguardano soprattutto i rapporti con “Una Nuova Storia”. Il movimento, che in consiglio è rappresentato da Giovanni Mantovani e Francesca Chimenti, ha avuto sempre un atteggiamento altalenante con i compagni di banco e la ricerca di una coalizione, e quindi di un nome, in grado di riportare la compagine alla guida della città alla fine dell’esperienza civica sta mettendo alla prova la tenuta del filo che dovrebbe legarli nei prossimi anni.