I soldi sono pochi, pochissimi a dirla tutta e questa non è una novità. Suona a vuoto il salvadanaio delle amministrazioni pubbliche, talmente tanto che è arrivato il momento di correre ai ripari. A proporre un giro di cassa facendo tesoro dei beni immobili posseduti dalla cosa pubblica è il Comune di Tivoli, che si attrezza come meglio può in vista dei tempi di magra che sono dietro l’angolo. A preparare il terreno ci ha pensato una delibera di giunta votata lo scorso 23 ottobre, con cui l’esecutivo, guidato da Giuseppe Proietti, nei fatti cerca un professionista specializzato nel ramo per vedere cosa si riesce a fare con il patrimonio della città. In particolare il compito sarà quello di chiamare un advisor “per l’affidamento del supporto tecnico specialistico in materia di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio comunale e in attività strumentali e complementari, al fine di avviare ed attuare un processo per attività connesse all’efficientamento del bilancio comunale”. Lo specialista dovrà quindi dare vita ad uno degli obiettivi strategici del Dup (Documento unico di programmazione) che prevede anche la possibilità di concedere in affitto immobili per un tempo che non superi i 50 anni a titolo oneroso ma anche pensare a formule come il conferimento in fondi comuni anche costituiti ad hoc.