Home Cronaca Tivoli, i commercianti non aderiscono al piano dei bonus spesa: appello del Sindaco

Tivoli, i commercianti non aderiscono al piano dei bonus spesa: appello del Sindaco

Tivoli, i commercianti non aderiscono al piano dei bonus spesa: appello del Sindaco

Le domande ci sono e non poche, siamo a oltre 1700 escluse quelle arrivate dopo il termine ultimo di presentazione fissato al 5 aprile che comunque saranno valutate, ma a non esserci sono gli esercizi commerciali (perdonate il gioco di parole) in cui sarà possibile acquistare i prodotti con i bonus spesa. La vicenda dei soldi impegnati dal Governo e dalla Regione per aiutare chi si trova in difficoltà economiche a causa dell’emergenza Coronavirus, sembra avere un triste epilogo per la città di Tivoli, che nonostante il grande cuore dimostrato in questi giorni grazie alle raccolte promosse da diverse realtà del territorio oggi si ritrova con il problema di non avere negozi in cui chi è in difficoltà potrà comprare ciò di cui ha bisogno. Il motivo? Bisognerebbe chiederselo, capire se si tratta di informazioni non arrivate o arrivate a metà o se c’è qualcosa nel grande ingranaggio della macchina comunale che non ha funzionato. Di fatto il sindaco, Giuseppe Proietti, ha lanciato l’sos: “Il Comune si sta preparando per incominciare ad assegnare i buoni alimentari, ma a oggi sono poche le disponibilità ricevute ad accettare questa soluzione, attraverso richiesta formale, da parte dei commercianti del territorio”, spiega, “infatti soltanto pochi esercizi commerciali sinora lo hanno fatto. Non è sufficiente. Rivolgo un appello forte a tutti i titolari delle attività autorizzate a esercitare in questo contesto di emergenza in base a quanto stabilito dai Dpcm governativi (quindi farmacie e attività di vendita di alimentari e prodotti di prima necessità) ad aderire secondo le modalità specificate dall’avviso pubblicato dal Comune. Una preghiera, la mia, per cercare in un grande sforzo collettivo, di assicurare alle centinaia di famiglie destinatarie del buono spesa, la più vasta disponibilità di esercizi commerciali. Aggiungo che le risorse contanti per coprire tali misure di sostegno alimentare sono già nelle casse comunali: il Comune è dunque in grado di rimborsare subito, non appena riceverà dai commercianti i buoni spesi nei loro punti vendita”.

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