Tivoli, è già totosindaco: all’orizzonte il revival Gallotti vs Vincenzi

La primavera porta aria di novità anche nella sonnolenta politica di Tivoli, che ormai da anni non concede più brividi da gossip ma solo una calma piatta, poco degna dello sfolgorante passato neanche poi tanto lontano. A tenere banco nelle videocall del 2021 è infatti la questione della successione alla guida della Città. La faccenda non è poi così prematura: il sindaco in carica, Giuseppe Proietti, non potrà ricandidarsi (è al suo secondo mandato consecutivo) e la ricerca di un sostituto altrettanto carismatico riguarda tanto il centrosinistra quanto il centrodestra. Se tra le fila della prima compagine a traino Pd spicca il nome di Marco Vincenzi, due volte primo cittadino e oggi capogruppo dei dem al consiglio regionale del Lazio, dall’altra parte della barricata il pensiero stupendo sembrerebbe essere quello legato a un altro ritorno, quello di Sandro Gallotti. L’imprenditore con il pallino della politica come il possibile sfidante ha incassato la vittoria e la guida della Città due volte, l’ultima delle quali ottenuta proprio contro Vincenzi in un testa a testa che ora potrebbe ripresentarsi a distanza di oltre 10 anni. Le manovre messe in campo non lascerebbero spazio a fraintendimenti, anche se il fronte sembra sempre più spaccato. Lega, Forza Italia (partito a cui appartiene Gallotti) e Amore per Tivoli da tempo fanno fronte unico isolando di fatto Fratelli d’Italia, che in aula vanta anche un consigliere poco allineato con i banchi di opposizione. Il nome non sarebbe sgradito neanche a quella parte di centrodestra annidato tra le civiche proiettiane, che comunque hanno un problema di identità assolutamente da non sottovalutare e sulla cui tenuta, terminata l’attuale esperienza di governo, in pochi sono pronti a scommettere.