Continua il braccio di ferro tra il Comune di Tivoli e i volontari del Parco Adriano. Questa volta il tira e molla si è consumato a causa dell’ultimo consiglio comunale, venerdì scorso nella ormai famigerata “modalità mista”, ovvero con i consiglieri in parte presenti in aula in parte collegati da dove capita. Al centro della querelle che si è scatenata dopo la chiusura dei lavori, ci sarebbero le parole del consigliere di maggioranza Gianfranco Osimani nei confronti dei volontari che si occupano del giardino che si trova nel Villaggio Adriano. La zona verde, rinata a colpi di vanga e buona volontà grazie al lavoro dei cittadini, è da tempo oggetto di una contesa relativa al progetto per la realizzazione di orti urbani, che l’amministrazione comunale vorrebbe portare avanti e che gli attivisti ritengono lesivo di quanto fatto fino a questo momento per la comunità. A far indispettire il gruppo sarebbero state le esternazioni di Osimani, secondo cui il comitato avrebbe impedito l’accesso sul posto ai membri della Commissione Ambiente lo scorso 18 ottobre, arrivando ad offendere la stessa amministrazione. Accuse che vengono rispedite al mittente: “Rimaniamo esterrefatti nell’apprendere come nel Consiglio Comunale di Tivoli, che dovrebbe essere la casa di “tutti i cittadini”, ancora una volta si sia denigrato il nostro Comitato e i suoi volontari. Ci riferiamo in particolare all’intervento svolto dal Consigliere Gianfranco Osimani che ha “accusato” dei liberi cittadini liberamente associati nel Comitato Parco Adriano”. L’indignazione dei cittadini non finisce così: “Respingiamo con fermezza tali deplorevoli accuse del Consigliere Osimani, totalmente prive di fondamento. Riteniamo paradossale che l’Amministrazione Comunale da un lato richieda la collaborazione e la condivisione dei progetti con il nostro Comitato e dall’altro continui a gettare fango, probabilmente per nascondere le proprie inefficienze, sui volontari che si adoperano da anni con fatica e passione per l’intera comunità. Non consentiremo che il lavoro e l’onorabilità dei volontari venga messa in dubbio”.