Tivoli, civici ai ferri corti. Il Sindaco: “La maggioranza c’è”

Sono settimane difficili per la vita del secondo Proietti, incastrata in una selva di dinieghi e attriti che sta mettendo a dura prova la tenuta del Governo di Tivoli. La storia, che risale ormai a questa estate, sembra essere arrivata al giro di boa anche in vista dell’ennesima riunione di maggioranza programmata per oggi pomeriggio, senza sindaco e senza assessori. Il punto è sempre lo stesso: capire chi c’è e chi non c’è anche in vista del consiglio comunale che dovrebbe esserci il prossimo 25 gennaio con il Documento Unico di Programmazione (DUP) sul piatto. Se ci saranno i numeri è l’argomento del giorno anche se il primo cittadino a domanda diretta ha risposto lapidariamente “la maggioranza c’è”, cosa poi voglia dire è tutta un’altra faccenda.

L’aria che si respira a Palazzo San Bernardino, infatti, è drammaticamente simile a quella di Palazzo Chigi, con il primo cittadino (o chi per lui in realtà) alla ricerca dei numeri per garantire in aula la tenuta del governo tiburtino, messo a dura prova dall’ultima seduta e dalla battaglia condotta da 4 consiglieri, Domenico Cecchetti, Nello De Santis, Alessandra Fidanza e Angelo Marinelli, per avere una gestione meno accentrata della cosa pubblica. Una guerra che potrebbe essere giunta alle battute conclusive, visto che resta da capire se il gruppo c’è ancora e come intenderà muoversi nei prossimi appuntamenti in consiglio. Nessuno fino ad oggi ma messo in dubbio il programma elettorale sottoscritto nell’ultima campagna e questo, almeno sulla carta, dovrebbe garantire la tenuta sui temi cardine. Ma la fiducia pare non sia cosa scontata e il soccorso esterno cosa non così peregrina. In questo caso l’indiziato numero uno resta Massimiliano Asquini, eletto tra le file della Lega che ha abbandonato per Fratelli d’Italia già da qualche tempo e che nel ruolo di supporter esterno ai civici c’è già stato. I malumori del partito però non si sono fatti attendere e il rischio di ritrovarsi senza una casa a cui tornare pare sia più di una voce di corridoio.