Tivoli Chiama, la polemica risponde: i 200mila euro per la rassegna scatenano i social

Gli eventi non passano inosservati per definizione, a maggior ragione se per realizzarli ci vogliono parecchi soldi che potrebbero essere invece investiti in modo diverso. A scatenare polemiche e domande sulla legittimità dell’impiego di risorse per spettacoli e rassegne è “Tivoli Chiama”, la manifestazione che da qualche anno allieta le serate dei tiburtini e non solo, quando il caldo si fa sentire. Ad essere stanziati, come abbiamo già scritto la scorsa settimana, sono 200mila euro che serviranno per circa un mese di eventi sparsi tra i beni culturali della Città dell’Arte. Una cifra non proprio irrisoria, che ha fatto balzare sulla sedia più di un cittadino, che ha commentato chiedendo conto della penuria, a volte cronica, di fondi utili per migliorare i servizi della Superba. “Come mai i soldi per le feste ci sono e quando i cittadini chiedono delle migliorie per le proprie zone invece non ci sono mai?”, si legge nelle bacheche dei tiburtini, molti dei quali attivi sul fronte dell’associazionismo e promotori di quei comitati che continuano a chiedere maggiore attenzione da parte dei piani alti di Palazzo San Bernardino. In tempi di ristrettezze economiche come questo a volte le guerre si fanno per molto poco, altre per questioni di principio. Sempre che i soldi possano definirsi tali. alc.