La città continua ad essere in piena attività, non tanto tra le strade e le piazze, spesso e volentieri vuote, quanto tra le pagine dei social network, dove il tema principale in questi giorni pare essere quello del Carnevale. La tradizione è tradizione, e questa è cosa nota, e le maschere fanno parte da sempre di quella tiburtina, che ha fatto della festa dedicata al travestimento un appuntamento indimenticabile. Alzi la mano chi non ricorda le sfilate, il palco montato dietro le Fontane, lo Zibaldone tronfio tra la folla che proveniva per l’occasione anche dai comuni vicini. Poi sono arrivati gli anni bui, niente fondi solo la buona volontà di un gruppo di appassionati che hanno comunque messo in piedi cortei e gruppi mascherati per non perdere l’abitudine.
Il 2017, invece, doveva essere l’anno del grande rilancio: c’è stato un bando, valido per due anni, un importo, 20mila euro, e la possibilità di prendere sponsor per supportare la manifestazione. Il risultato ha ottenuto però pareri decisamente discordanti: da una parte ci sono gli entusiasti, quelli che “l’importante è festeggiare e far divertire i bambini”, dall’altra i detrattori, che hanno bollato negativamente il risultato portato a casa dall’associazione “Idee creative”, vincitrice del bando di cui sopra, parlando non di carri ma di “carriole”. Certo la dimensione dei manufatti, prodotto di quell’artigianato che purtroppo pare destinato a finire nel cassetto dei ricordi, è sicuramente ridotto rispetto ai fasti di venti anni fa, una scelta voluta dall’attuale amministrazione comunale che ha voluto riportare il corteo carnascialesco direttamente nelle strade ben più strette del centro. Altra nota dolente la mancanza dei Rioni storici, anima e cuore della Superba, che non hanno di fatto preso parte alla manifestazione. Il popolo social vestito di amarantoblu si chiede se si poteva fare meglio, rispettando le memorie e seguendo le orme di un passato decisamente glorioso. Per provarci il gruppo ha un’altra possibilità e magari è quella buona.
Anna Laura Consalvi
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