Tivoli candidata a Città della Cultura del Lazio: la maggioranza dice no

Troppo poco per un comune ribattezzato Città dell’Arte, conosciuto in tutto il mondo per il suo immenso patrimonio artistico. In estrema sintesi è questo il motivo per cui l’emendamento al DUP (Documento Unico di Programmazione) presentato ieri dall’ala più a sinistra del consiglio comunale (Pd e Una Nuova Storia) e votata anche da tutta la minoranza e da due consiglieri di maggioranza, Alessandra Fidanza e Nello De Santis, è stato bocciato. Il contenuto è presto detto: sfruttiamo il bando per eleggere la Città della Cultura del Lazio del prossimo anno per progettare qualcosa per la Città e rimettere in movimento, ove sarà possibile, il turismo bloccato dal covid e mai diventato davvero motore economico cittadino a pieno ritmo per i motivi più disparati. Una proposta che apriva, è giusto parlare al passato, alla possibilità di dare vita ad un percorso istituzionale per la candidatura allo step successivo, quello nazionale, di cui si parla già da qualche giorno con un certo interesse da parte della popolazione. Niente di tutto questo, la proposta è stata respinta al mittente. Resta da chiedersi se su temi come questo, come su altri a dire il vero, non sia necessario ascoltare di più la voce della propria comunità e scendere da quel piedistallo su cui La Superba, come Tivoli ama farsi chiamare, pare volersi sedere un po’ troppo spesso.