di Anna Laura Consalvi
Un turbinio di nomi, tutti pronti a scendere in pista per diventare consiglieri comunali. La campagna elettorale di Tivoli si contraddistingue prima di tutto per i numeri da capogiro: in lizza per il parlamentino, parliamo di 24 seggi, ci sono ben 556 candidati, per una media di 23 persone per un posto, cifre che sembrano più vicine a quelle di un concorso statale che di una campagna elettorale. La disaffezione nei confronti della politica insomma non è un male che attanaglia i tiburtini, pronti a scendere tra le strade e le piazze, virtuali e non, per la caccia all’ultimo volto. Ma proviamo a vedere cosa è successo nelle coalizioni che si stanno per sfidare, elencate in rigoroso ordine alfabetico a seconda del candidato a sindaco.
Elisabetta Canitano: Potere al popolo
È sicuramente una variabile pronta a irrompere dalle parti del centro sinistra, dove qualcuno dice ci fosse più di un “gufo” speranzoso di vedere il gruppo fuori dalla competizione elettorale. A fugare il dubbio ci ha pensato la commissione preposta nel pomeriggio di domenica. La lista c’è e il resto dei “compagni” deve farsene una ragione. Outsider
Giovanni Mantovani: IdeAzioni – A Sinistra – Italia in Comune – La Città in Comune – Pd – Tivoli Futura – Una Nuova Storia
La lotta non è solo verso l’esterno ma anche all’interno della coalizione progressista, che cerca la strada per il ballottaggio guidata da Mantovani che ha portato la fronda degli ex proiettiani fuori dalle civiche con il supporto dell’uomo forte della comunicazione, David Diamanti, che con questa operazione è nei fatti tornato a casa. La composizione delle liste però parla anche di altro e in particolare di una divisione delle anime del piddì: da una parte i vincenziani, con la coppia d’oro Chioccia – Fontana pronta a blindare il risultato della lista madre insieme al segretario cittadino, Piero Ambrosi, e all’ex deputato, Andrea Ferro, dall’altra gli astorriani, che hanno manifestato la propria presenza dentro quella Tivoli Futura che nella scorsa tornata riuscì a piazzare anche un consigliere, Raffaele Rossi, in pista anche in questa tornata. Insieme a lui spicca nell’elenco il sindaco di Vallepietra Pierluigi Pietrangeli, vicino al senatore e segretario regionale del partito, che qualcuno in prima battuta aveva immaginato anche pronto per la fascia tricolore in terra tiburtina. Una presenza la sua che alza di molto le quotazioni della civica e l’asticella del dibattito sempre frizzante all’interno del Pd, orfano anche della generazione X che ha cresciuto in questi anni, da Laura Di Giuseppe a Daniele Mezzaroma, finita a popolare la già nutrita galassia proiettana. Occhi puntati sulla performance di Una Nuova Storia, che ha avuto l’onere e l’onore di piazzare il candidato a sindaco e che deve fare meglio del 2014 per dimostrare che la scelta del centro sinistra di rompere Agenda Tivoli e creare un nuovo contenitore politico in pochi mesi sia stata molto più di una scommessa. Competitivi
Giuseppe Proietti: Altra Italia – Cambiamo Tivoli – Cittadini in Movimento – La Democrazia – Impegno Comune – Insieme – Partecipazione Popolare – #Tivoli Unica – Tivoli Mia – Tivoli Perla d’Italia – Tivoli Progetto comune – W Tivoli
Il Sindaco uscente punta molto sulla quantità con ben 12 liste pronte a dare battaglia nello stretto senso del termine e almeno un paio di new entry di peso partendo da Altra Italia, la lista civica moderata legata a doppia mandata alla consigliera regionale di Forza Italia Laura Cartaginese. La storia è molto più semplice di quello che sembra: lo scatto di reni della Lega, che ha scelto il candidato a sindaco da mesi, non è piaciuta ai forzisti. Morale della favola dopo un tira e molla che ha coinvolto anche i vertici regionali del partito di Berlusconi e un rocambolesco tentativo di presentare comunque il simbolo sottobanco, la linea Cartaginese ha avuto la meglio. Sulla stessa linea i cugini di Fratelli d’Italia, che per lo stesso motivo hanno imboccato la via del proiettismo ma con la lista, Tivoli 2.0 Perla d’Itali. L’altro acquisto è La Democrazia, nato dalle ceneri di Alleanza per Tivoli il gruppo è arrivato tra le civiche portando in dote 24 nomi e un bagaglio di esperienza decisamente corposo. Mastodontici
Rosa Saltarelli: M5S
I grillini si mantengono fedeli alle linee del Movimento e si presentano in solitaria con un candidato donna e un capolista, Carlo Caldironi, che esce da 5 anni di aula con poca opposizione sulle spalle. Una scelta, quella del pentastellato, che è a dire il vero stata osteggiata anche dall’interno. Caparbi
Vincenzo Tropiano: Amore per Tivoli – Fiamma Tricolore – Lega – Tivoli sei tu –– Prima Tivoli – SiAmo Tivoli
Il centrodestra non va unito e questo è un dato di fatto. Il salto in avanti di Tropiano e della Lega che ha scelto già da mesi il proprio candidato a sindaco non è piaciuto ai naturali colleghi di cordata che hanno preferito altre strade, anzi una, quella di Proietti. Morale della favola il procuratore sportivo con un lungo passato in politica sarà appoggiato da una cordata di civiche più la Fiamma Tricolore, mentre tra le file del Carroccio spiccano Andrea Napoleoni, già da qualche tempo salviniano, Ettore Tirrò, ex consigliere dell’era Gallotti, e proprio un Gallotti, Fabrizio. Battaglieri
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