di Virginia Gigliotti
Poteva andare peggio, questa la prima impressione dopo aver visitato Tiberis, la tanto criticata spiaggia sul Tevere che forse quest’anno potrà riscattarsi della pessima figura del debutto della scorsa estate. Nel cuore della Città Eterna, precisamente all’altezza di Ponte Marconi, sta infatti crescendo un bel progetto che porterebbe la città al passo con le altre realtà europee, prima fra tutte Parigi, ma anche Praga, Amsterdam e Berlino. Per adesso l’impressione è quella di un lavoro a cui mancano le rifiniture ma la spiaggia sulle sponde del fiume che attraversa Roma ha delle buone potenzialità. Dopo il flop dell’edizione 2018 le aspettative erano molto basse e perciò è stata una vera sorpresa trovare un ambiente curato e funzionale, un piccolo angolo di pace nonostante la posizione.
Cosa c’è dopo il cancello
Superato l’ingresso, un cancello aperto con affisso un cartello poco invitante e una discesa un pò sconnessa, si iniziano a sentire le vibrazioni da spiaggia, le classiche urla dei ragazzi che giocano a beach volley e l’odore di crema solare. Una volta entrati c’è solo l’imbarazzo della scelta, prendere ombrellone e lettini, rigorosamente gratuiti, e scegliere se stare su prato o con le dita nella sabbia. Il pubblico è per la maggior parte adulto, c’è chi si legge un libro e chi sorseggia un caffè ai tavolini della zona bar, due camioncini colorati che servono dalla pasta alle bibite, ma non per questo non adatto ai più piccoli. Tiberis offre infatti oltre alle zone relax anche un’area giochi per bambini e due campi da beach volley. Una bella nuotata è forse l’unica cosa che manca ma la spiaggia propone una buffa ma sicuramente gradita soluzione, un sistema di nebulizzazione che periodicamente si accende facendo partire spruzzi di freschezza da una grande pedana. Non sarà esattamente come andare al mare ma Tiberis si è rivelata una valida alternativa per chi è costretto a rimanere in città fino alla fine di ottobre.
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