Stacchini, botta e risposta tra Cordoni e il Pd. “Nessun ricatto alla Regione”

La guerra su Stacchini a Tivoli non solo continua ad avere delle conseguenze dal punto di vista politico, vedi la frattura aperta in maggioranza che rischia di compromettere la tenuta del governo cittadino, ma anche istituzionale. A precisare la volontà di non mettere sotto “ricatto” gli organi direttamente superiori, in questo caso la Regione Lazio, è l’assessore all’Ambiente del Comune di Tivoli, Eleonora Cordoni, che risponde direttamente alle accuse lanciate in aula e non solo dal Partito democratico. Il tema è quello noto ai più: il sindaco, Giuseppe Proietti, ha provato a chiedere, senza successo, al Presidente Nicola Zingaretti, i soldi per bonificare l’area che si trova in condizioni che superano di gran lunga i limiti della sostenibilità e del decoro urbano.

Una mossa che poco è piaciuta alle opposizioni piddì su tutti, come dichiarato non solo dal gruppo consigliare tiburtino ma anche dal capogruppo a La Pisana Marco Vincenzi che ha dichiarato guerra alla realizzazione del polo logistico. “Scopo specifico dell’amministrazione Proietti è la mediazione dei numerosi interessi che insistono sull’area. Quanto alla zona speciale di conservazione “Travertini acque albule”, è volontà dell’amministrazione tutelare quanto rimasto dell’habitat, ormai per gran parte compromesso dai numerosi fenomeni illeciti che nel corso degli ultimi 20 anni hanno interessato l’area dell’ex polverificio -. Dice Cordoni in una nota stampa diffusa qualche giorno fa -.  Nel totale rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale, che prevedono, per motivi di rilevante interesse pubblico, la possibilità di de-localizzare la componente ecologica tutelata, la delibera rimette agli enti sovraordinati – Regione Lazio, ministero dell’Ambiente e Comunità europea (organo istitutivo dell’habitat) – la parola definitiva sulla congruità o meno delle misure di compensazione ipotizzate. Nel contempo, risulta fondamentale e anzi prioritaria per l’amministrazione comunale la tutela della salute e dell’incolumità pubblica nonché la necessità di garantire all’area una rifunzionalizzazione sociale, anche in chiave produttiva. Non è mai stata intenzione di questa amministrazione rivolgere alcun ricatto alla Regione Lazio. Si è voluto, invece, lanciare una sua richiesta di aiuto, affinché anche la Regione possa essere coinvolta concretamente nella soluzione del problema, come è di sua competenza, con l’auspicio di poter –  a stretto giro – aprire un tavolo di confronto in cui tutti i portatori d’interesse possano dar voce alle loro istanze”.