Sistema Guidonia, Pucci lascia il carcere: è ai domiciliari. La difesa: chiederemo il proscioglimento immediato

“Sarà assolto”. Granitica convinzione del difensore di Gilberto Pucci, l’avvocato Alfredo Scaccia si prepara a presentare con l’avvio del processo tra meno di un mese, istanza per il proscioglimento immediato. L’ex dirigente del Comune di Guidonia Montecelio – è la tesi del legale – non deve insomma neanche andare alla sbarra, perché non avrebbe intascato nessuna bustarella ma una somma di denaro in prestito. Intanto, dopo cinque mesi di detenzione nel carcere di Rebibbia, Pucci arrestato il 20 aprile scorso insieme ad altre quattordici persone nell’ambito dell’operazione Ragnatela, è ai domicialiari da ieri pomeriggio. L’ordinanza del collegio composto dal presidente Nicola Di Grazia e dai giudici Claudio Politi e Marianna Valvo fa seguito all’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Scaccia. Due le motivazioni alla base del provvedimento, il licenziamento di Pucci che ha lasciato infatti formalmente l’incarico dirigenziale in Comune e la garanzia di un domicilio lontano da Guidonia. “Ringrazio il tribunale per aver concesso una misura cautelare allo stato più corretta – commenta Scaccia – sono convinto che Pucci verrà assolto perché il fatto non costituisce reato”. L’ex capo delle Finanze è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, perché secondo gli inquirenti avrebbe intascato una tangente da 4mila euro per mano dell’allora collega Angelo De Paolis da parte di un’impresa dei lavori pubblici per ottenere il via libera alla liquidazione di un pagamento. Per Pucci e lo stesso De Paolis si sarebbe trattato di un prestito, tant’è che l’ex dirigente aspetterà in una casa di Frosinone l’inizio del processo fissato il 18 ottobre quando la difesa formalizzerà istanza con richiesta di proscioglimento immediato per insussistenza dell’ipotesi di reato.
Gea Petrini