Fa un certo effetto vederli tutti lì, i bertucciani fino al midollo, il gruppo storico rischierato al completo per Marco Bertucci che organizza e promuove un convegno a Guidonia Montecelio, anzi a Villanova. Un evento “tecnico” perché si parla dei professionisti e delle loro tutele, giusto il giorno prima della presentazione della mozione in venti punti prima firmataria Giorgia Meloni. Bertucci sarà anche lì immortalato su instagram, super addentrato nel dipartimento di Fratelli d’Italia che si occupa della materia. L’appuntamento all’Imperatore Adriano è tecnico ma fino a un certo punto, considerando che sventolano le bandiere di Fratelli d’Italia, gli onori di casa li fa il coordinatore comunale Mario Pozzi, e in presidenza insieme a Bertucci c’è Marta Schifone che è responsabile nazionale Professioni per il partito. E’ un po’ amarcord, un po’ tensione da primo appuntamento, ci sono i volti storici dell’area dell’ex golden man del centrodestra, non si perdono il momento, tecnico o non tecnico, è il ritorno di Bertucci nella politica di Guidonia. In punta di piedi per carità, “sono fuori giro da qualche anno” ammette al microfono nell’intervento anticipato visto che Francesco Lollobrigida è in mezzo al traffico nero (nulla di politico si fa per dire), Bertucci tradisce anche un filo di emozione, che davvero non è da lui. La sala è piena quanto basta per rompere il ghiaccio, fuori il cancello Adalberto Bertucci stringe la mano alla capogruppo Giovanna Ammaturo, “vieni a salutare l’originale” dice scherzando alla consigliera arrivata a saggiare di persona se la gioiosa macchina da guerra esista ancora. Appena dopo l’inizio arriverà Maurizio Massini, coordinatore di Forza Italia, ringraziato a più riprese, ma davvero non passa inosservata la sentinella alla colonna, taglio corto e biondo, Patrizia Salfa si fa vedere di nuovo nelle iniziative politiche di Guidonia, scomparsa dopo la guerra a Eligio Rubeis e l’esposto in Procura contro il “sistema”. Così in questo scenario i relatori introducono il tema, tocca a Pozzi, in piedi, senza microfono, spigliato, “Fratelli d’Italia non guarda al Paese assistenzialista ma all’Italia che produce”, e non può mancare il riferimento ai danni prodotti, “ai 250mila giovani che hanno abbandonato l’Italia, una vergogna”. C’è tutta una “battaglia culturale da combattere” spiega la Schifone che tesse le lodi di Bertucci, “l’abbiamo conosciuto da poco ma non lo mollo”, insieme stanno facendo il tour di ascolto delle categorie. “Questo è un territorio che mi ha visto protagonista per anni e volevo presentare il lavoro che stiamo facendo con Fratelli d’Italia”, esordisce così prima di insistere sui concetti, meno tassazione, più lavoro, “c’è la dignità del popolo italiano da preservare”. Poi la colpa è di Lollobrigida ancora alla prese con il traffico in uscita da Roma, così Bertucci plana sugli aspetti politici nella Guidonia governata dai cinque stelle dove la prospettiva non può che essere il centrodestra. E così scatta “l’appello al centrodestra unito”, nella geografia locale? Affatto scontato. L’approdo non può che stimolare ulteriori riflessioni anche di Pozzi, il coordinatore si spinge a precisare, “il partito dialoga con le forze che hanno intenzione di costruire un progetto alternativo a questo disastroso governo cinque stelle, senza i personalismi che hanno già fatto male alla politica di Guidonia”. Insomma, centrodestra ma dipende, d’altronde dicono i bene informati che il confronto di FdI con i civici di Aldo Cerroni e Mauro Lombardo, al netto dell’adesione al partito di Renzi, sia in stato avanzato.
Gea Petrini
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