Una scossa inaspettata nel Pd arriva da Emanuele Di Silvio e Simone Guglielmo. I consiglieri uscenti firmano una nota destinata a diventare esplosiva per il partito democratico e le future elezioni comunali. Insieme chiedono le primarie come strada obbligata per la candidatura a sindaco e che i nomi del piddì siano ufficializzati entro dicembre 2016. Non è tutto qui. A far tremare i polsi dei maggiorenti a livello provinciale e regionale è quella che passerà alla cronaca politica come la clausola anti-Cerroni. Gli ex consiglieri infatti fissano la regola: per essere il candidato del Pd è necessario non aver ricoperto ruoli istituzionali o di governo con le due amministrazioni Rubeis. Criterio che deve valere anche in caso di coalizione di centrosinistra, il partito – dicono Guglielmo e Di Silvio – non sosterrà un candidato anche civico che venga dalle esperienze di centrodestra.
I principi fondamentali – “Fino ad oggi il nostro partito ha condiviso con le persone la propria rappresentanza istituzionale attraverso le primarie, come previsto dal nostro statuto nazionale. Persino là dove non vi erano sistemi elettorali “popolari” (come per la Camera in Parlamento) il Partito Democratico ha scelto di fare le primarie (parlamentarie) per eleggere i propri Deputati. Come lo è stato anche per le scorse elezioni amministrative in moltissimi Comuni d’Italia”. Ecco quindi i punti che i due democrat reputano imprescindibili: “Decidere il candidato Sindaco del Partito Democratico attraverso le primarie. Per essere candidato Sindaco del Partito Democratico sarà necessario non aver ricoperto incarichi di istituzionale e/o di governo (Consigliere, Assessore, Presidente del Consiglio Comunale, Sindaco, ecc.) con il centro-destra e nelle ultime due amministrazioni di Guidonia Montecelio. Adesione del Pd ad una coalizione di centrosinistra solo qualora gli altri partiti rispettino il punto precedente. Il Partito Democratico dovrà esprimere il proprio candidato Sindaco entro il 2016. Questi requisiti sono per noi fondamentali per garantire una partecipazione democratica che porterà il Centro-Sinistra a diventare forza di Governo nella prossima tornata elettorale”.
Clausola anti-Cerroni – Una novità assoluta quella di uscire insieme e pubblicamente. Meglio fare il punto, Guglielmo e Di Silvio non solo appartengono a diverse aree interne a livello regionale (il primo è vincenziano, il secondo è vicino a Agostini), ma a Guidonia Montecelio non hanno certo mai condiviso un granché. Tanto più ora che Guglielmo ha ripreso un forte dialogo in città con Domenico De Vincenzi (che a sua volta d’altronde pur essendo astorriano tesse buoni rapporti con Marco Vincenzi). Tant’è, prima di perdersi nel ginepraio degli intrecci interni al Pd, il dato è che Di Silvio e Guglielmo pur se distanti hanno deciso di stabilire insieme i criteri irrinunciabili: il candidato sindaco deve venire dalle primarie. Saranno in lizza entrambi? Questo non lo dicono, ma mirano dritti a un obiettivo. Evitare che l’investitura, tra un tavolo di trattativa e l’altro finisca per premiare Aldo Cerroni. Un nome che circola, inutile nasconderlo, come papabile. Avvocato, di centro, sempre in area riformista più che conservatrice, nelle elezioni del 2014 a capo di una civica ha stretto alleanza con Rubeis al ballottaggio. Quindi l’indicazione di un assessore in Giunta e per lui la Presidenza del consiglio. Il percorso non è stato rose e fiori, anzi. Tanto che nei primi mesi del 2016, Cerroni è stato protagonista dello scioglimento del consiglio, quando ormai la nave era senza timoniere con Rubeis agli arresti dall’estate precedente. Pur se l’avvocato è tra i promotori della fine del governo, per Di Silvio e Guglielmo non basta. E adesso per il partito diventa un settembre rovente.
Gea Petrini
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