Un vecchio forno non c’è più, al suo posto un Pokè. La differenza tra il Festival prima della pandemia e quello post Covid passa anche attraverso queste sfumature quasi impercettibili che, però, rendono bene l’idea di cosa abbiamo affrontato in questi anni. Siamo tornati a Sanremo dopo la fantastica esperienza del 2020 con la speranza di vivere una kermesse altrettanto coinvolgente, libera e spensierata. Possiamo dire che le aspettative non sono state deluse, anzi sono state ampiamente superate.
Il Festival degli influencer
Per le strade, durante il Festival, Sanremo è ‘social’ e si respira un’aria diversa anche rispetto all’ultima kermesse tutta in presenza del 2020. A farla da padroni sono gli influencer e i tiktoker, giunti in massa in riviera per mostrare le altre facce di questo rito collettivo e per andare ancora più in profondità tra le pieghe dell’evento che blocca il paese per una settimana da 73 anni a questa parte. A testimoniare il cambio di passo ci ha pensato in primis la presenza sul palco dell’Ariston della loro regina. Chiara Ferragni ha condotto insieme ad Amadeus e a Gianni Morandi le due serate più importanti del Festival e ha segnato questa nuova svolta social sanremese mettendo il proprio marchio sulla manifestazione. Tra i main sponsor non poteva mancare l’Estetista Cinica, prima influencer e oggi imprenditrice di successo, che ha disseminato la città di box Veralab per promuovere i suoi prodotti. Questo esercito ha invaso pacificamente tutti i luoghi del Festival, a volte sono stati loro i volti più ricercati dai più giovani per un selfie o un autografo. La forte anima social di questa edizione ha monopolizzato i contenuti proposti dalle piattaforme, il totale delle interazioni generate nelle cinque giornate dal Festival ha raggiunto la quota pazzesca di 50,4 milioni. Insomma, parliamo di un salto epocale dal quale non si tornerà più indietro.
Il Festival dell’eccesso
La grande partecipazione “in presenza” ha avuto come corollario una forte ricaduta su tutte le strutture ricettive del territorio, in over booking nell’intera provincia di Imperia a detta del sindaco di Sanremo Alberto Biancheri nel corso della prima conferenza stampa del Festival. Probabilmente la voglia di essere parte di un evento di questa portata ha prevalso su qualsiasi preoccupazione. E questo nonostante qualche elemento che poteva scoraggiare un’adesione così massiccia. D’altronde le forze di polizia hanno presidiato la città con un gran dispiegamento di forze, vuoi per la minaccia anarchica legata al caso Cospito o per la presenza annunciata di Zelensky, del quale alla fine è stato solo letto un testo scritto nella serata finale.
Gli appassionati della kermesse sono giunti in massa nella Città dei Fiori come mai si era visto prima, un effetto voluto dallo stesso Amadeus e diretta conseguenza della sua idea di Festival ‘diffuso’, che avevamo potuto osservare già nella sua forma embrionale nell’edizione del 2020: il palco di piazza Colombo, gli eventi a Casa Sanremo, la nave Costa Smeralda, il Green Carpet e chi più ne ha più ne metta. Un’offerta forse per certi versi eccessiva, capace di paralizzare il dibattito pubblico: la scorsa settimana tutti i media nazionali hanno concentrato i propri sforzi sul Festival.
Polemiche e ascolti
Tutto questo ha avuto una sua rappresentazione anche nei toni e nelle tematiche trattate sul palco. Per fare un veloce excursus partendo dai giorni prima del Festival, possiamo citare la polemica sul gender fluid arrivata in Parlamento, in particolare per la canzone di Rosa Chemical. O anche i continui attacchi dai partiti dell’area di governo per stigmatizzare le esibizioni di Fedez nel corso di tutta la settimana sanremese. Senza dimenticare la distruzione degli ornamenti floreali a opera di Blanco che ha tenuto banco nelle prime giornate. Vedremo nelle prossime settimane se le polemiche rispetto a questi temi porteranno a un ricambio dei vertici Rai. I dati Auditel hanno premiato questa edizione come una delle più viste di sempre dal pubblico a casa con quasi il 63% di share di media, già questo sarebbe un elemento da non trascurare. Ma il vero ‘scudo’ ad Amadeus lo ha fornito l’istituzione più importante del nostro paese. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Ariston nella serata inaugurale è stato un riconoscimento tanto inatteso quanto prestigioso. Dal prossimo anno sarà molto più difficile dire “ma ancora vedi Sanremo?”.