Il nuovo corso figlio della segreteria di Schlein si fa sentire anche a Tivoli dove il Pd cerca la rivincita a distanza di parecchi anni dall’ultima elezione portata a casa. La presenza fissa tra i banchi dell’opposizione è lo spauracchio contro cui combattere, nel tentativo di spezzare quella che sembra essere una vera e propria maledizione poco più di un anno dalle elezioni tiburtine. Sfortuna a parte il tema resta: come vincere cercando di aggregare il maggior numero di risorse e simboli possibili? Una questione più che spinosa, a quanto pare, vista l’atavica difficoltà dei dem a creare squadre che si dimostrino affidabili fino alla fine. Il vecchio caro refrain dei franchi tiratori appollaiati dietro le quinte, insomma, che hanno creato più di qualche grattacapo al gruppo orfano di risultati. Così oggi la classe dirigente che dalle primarie ha tratto nuova forza ci riprova, come dimostra il lungo post pubblicato su facebook dal compagno Andrea Ferro. Ex segretario della Federazione dei Ds della Provincia di Roma, cresciuto a pane e democratici di sinistra con un passato non proprio lontano alla Camera dei deputati, ha sposato la causa della Elly nazionale incassando un risultato che ora cerca di far fruttare il più possibile, tracciando la strada con una parola chiave: “Insieme”. L’occhio evidentemente è strizzato agli ex compagni di avventure confluiti ne “Una Nuova Storia” ma anche ad Antonio Picarazzi, già assessore al Bilancio della giunta Baisi che potrebbe guardare con favore a un piddì in odore di rinnovo, senza dimenticare la cara vecchia questione dei Cinque Stelle, con cui si cerca sempre di fare qualcosa pur tra mille incognite. Intanto, aspettando anche un nome spendibile per la candidatura a sindaco, sono stati fissati sei punti: parchi e luoghi di aggregazione, periferie, turismo, infrastrutture e i “grandi temi”, sotto cui confluisce un po’ di tutto, dalle Acque Albule alla Nathan. Chi ci sta resta sempre la grande incognita.