Home città Guidonia Russo ridotto al silenzio dal sindaco e dal cerchio stellato. Caruso sul piede di guerra

Russo ridotto al silenzio dal sindaco e dal cerchio stellato. Caruso sul piede di guerra

Russo ridotto al silenzio dal sindaco e dal cerchio stellato. Caruso sul piede di guerra

Invece di subire conseguenze per aver votato contro la linea del movimento, i dissidenti sono a capo della maggioranza di Guidonia Montecelio. Claudio Caruso lancia un post su facebook a sera inoltrata, post riunione dei cinque stelle, ma la temperatura resta accesa anche alla luce del giorno. La sostanza delle fibrillazioni interne ruota intorno al ruolo sempre più centrale del presidente Angelo Mortellaro e della consigliera Laura Santoni che tengono le redini degli ordini del giorno, delle questioni da affrontare e quelle da far slittare. L’affaire diventa scottante alla luce delle ultime mai sopite frizioni che hanno riguardato i due (più Claudio Zarro) in contrasto aperto con Davide Russo, il vicesindaco, uno scontro partito sul piano politico per il doppio incarico Guidonia – Bronte e sfociato su quello del tutto personale tanto da diventare irreversibile. E il sindaco Michel Barbet che fa? Dopo un’altalena di posizioni, tiene Russo al suo posto ma indebolendolo sempre di più giorno dopo giorno. A Russo viene chiesto infatti di non intervenire in consiglio, alle riunioni (tipo quella sulle cave di ieri) al suo posto si presenta la Elisa Strani che da assessore alla cultura e pubblica istruzione è ormai la più fidata consigliera del sindaco, la sua ombra. Quindi le decisioni sono tutte nelle mani di un cerchio stellato sempre più ristretto, mentre i malumori montano come la panna. Barbet sta cercando di fiaccare Russo nello spirito, chissà se la strategia gli è arrivata da qualche fidato/a che gli suggerisce all’orecchio, fatto sta che punta a far dimettere Russo. Il vicesindaco dal canto suo non molla, per cui il braccio di ferro a nervi tesi continua così. La centralità di Mortellaro e Santoni è una ferita, “si tengono persone per mere questioni di numeri e di voto – osserva Caruso – persone che dovrebbero stare in silenzio e invece fanno loro le regole, mi pongo una domanda, e se domani qualcuno iniziasse a non votare in consiglio cosa accadrebbe?”. La domanda echeggia nell’aria insieme a una considerazione, “una cosa è certa – dice Caruso – se Russo andrà via, se ne andrà un pezzo di maggioranza”. geape.

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