“Il tanto osannato ‘campo largo’ della Regione in questi anni è stata la palude entro cui si sono arenati tutti i servizi per i cittadini del Lazio. Zingaretti non è stato altro che una ‘anatra zoppa’, retta nella prima parte della legislatura grazie alle stampelle di alcuni consiglieri del centrodestra e poi nella seconda parte aggrappandosi ai Cinque Stelle e facendosi tirare per la giacchetta dai pentastellati che ha dovuto mettere persino in giunta”. Così attacca il consigliere regionale del Lazio della Lega, Daniele Giannini. “Un’ammucchiata inutile – prosegue – che lascia in eredità zero risultati: una sanità a pezzi, lo scandalo mascherine da 11 milioni di euro, un piano rifiuti ‘fumoso’ smentito dal suo stesso partito in Campidoglio e con il Tar del Lazio che boccia qualsivoglia progetto sugli impianti, per non parlare delle grandi opere, come la Roma-Latina o l’ammodernamento della linea Roma-Viterbo, di cui non vi è nemmeno l’ombra. Insomma – spiega ancora il consigliere – un fallimento su tutti i fronti che dovrebbe portarlo a dimettersi senza ‘pontificare’ su risultati mai raggiunti ma solo annunciati come è nello stile del PD. Altro che programmi e visione comune, il vero obiettivo della sinistra è sempre stato ‘narcotizzare’ il Lazio in nome di una spasmodica brama di gestione del potere. Il centrodestra tra breve saprà ridare lustro a questa istituzione e – conclude Giannini – se i cittadini lo vorranno, saranno cinque anni di ripartenza, di buon senso, di orgoglio e di grande attenzione verso i territori tutti, comprese quelle province e quei comuni lontani dalla Ztl della Capitale, che per troppo sono stati dimenticati”.