Un hashtag per continuare a difendere il proprio territorio e cercare di vivere finalmente in un ambiente a misura di persona. A lanciare la campagna social “#tivolitermepulita” sono gli attivisti della vecchia Bagni, da mesi ormai sul piede di guerra per ottenere condizioni e una qualità della vita finalmente migliori. Se qualcuno pensava che il problema fosse limitato al campo nomadi di “Stacchini” si sbagliava di grosso. La questione qui è molto diversa, endemica per certi versi alla periferia termale, diventata negli anni un ricettacolo di problemi di varia natura: dalle discariche a cielo aperto, in cima alla lista spicca l’area di Cesurni, agli spazi verdi abbandonati a se stessi, dove diventa impossibile far passare ai propri figli qualche ora in serenità. Una questione nella questione che il governo dei civici, dove ci sono diversi consiglieri eletti che vengono proprio da Tivoli Terme e dall’attivismo legato ai comitati cittadini, non è riuscito ancora a risolvere. Così tra un video con appelli vari e foto che testimoniano una situazione sempre più difficile, è nato anche un nuovo appello con tanto di hashtag come le regole dei social network impongono che vede i residenti postare cartelli fai da te con su scritto “Sindaco, l’ambiente è un diritto di tutti! Tivoli Terme pulita”. Facce di uomini, donne ma anche di bambini si sono moltiplicate nel corso del fine settimana quando l’iniziativa facebookiana è stata lanciata dai membri storici del gruppo che ha combattuto in prima linea dalla questione subsidenze in poi. Nel frattempo la situazione sotto il Ponte di Cesurni, per l’appunto, è notevolmente peggiorata: dopo gli oggetti di piccole dimensioni sono arrivati quelli grandi, come divani, tavoli e poltrone. Molto è legato alla scarsa sensibilità dei cittadini che continuano a liberarsi di quello che in casa non entra più senza considerare i danni collaterali.
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