Il Pd di Tivoli sceglie Piero Ambrosi come segretario: è l’accordo delle tre aree interne

Ci sono volute ore e ore di trattative, secondo i bene informati finite nella nottata di venerdì, ma alla fine il nuovo segretario del Partito democratico tiburtino ha un nome e un cognome. Si tratta di Piero Ambrosi, già sindaco di Tivoli, già assessore provinciale ai Lavori Pubblici – la lista di già potrebbe continuare ancora per molto – che prende così in mano le redini tenute in questi anni difficili da Alessandro Fontana, a cui è stato dato l’onere più che l’onore di tenere botta dopo le due sconfitte che hanno portato i dem a sedere ripetutamente tra i banchi dell’opposizione nel municipio cittadino. Sul fatto che la scelta sarebbe ricaduta nelle mani dell’ex margheritino non c’erano dubbi: l’estate aveva già portato la notizia nelle stanze che contano e i nomi da quel momento in poi sono diventati il problema numero uno per mille e una questione. In pochi però azzardavano che lo stesso Ambrosi, e non una persona della sua componente, avrebbe preso le chiavi della sede di via del Melangolo. Alla fine l’accordone che ha messo insieme le tre anime del piddì, al secolo Marco Vincenzi, Andrea Ferro e lo stesso Ambrosi, ha fatto anche il miracolo, come dimostrano le facce soddisfatte apparse fuori dall’ex Chiesa di San Michele Arcangelo sabato mattina, quando la notizia della candidatura unitaria è diventata certezza. Ora la battaglia sarà tornare a lavorare sul territorio in vista dei prossimi appuntamenti con le urne, vero collante della triade che si gioca tutto, credibilità e tenuta, nelle partite del 2018, tra le regionali, che vedranno in campo Vincenzi in cerca di un secondo mandato, e le politiche, con Andrea Ferro. La pazienza proverbiale del neosegretario figlia della vecchia scuola da cui proviene potrebbe fare il miracolo o decretare la rottura definitiva di un fragile equilibrio.
Anna Laura Consalvi