Home Cronaca Guidonia, palestre chiuse e sport nella paralisi: nuova manifestazione in piazza. “Allenati a non mollare”

Guidonia, palestre chiuse e sport nella paralisi: nuova manifestazione in piazza. “Allenati a non mollare”

Guidonia, palestre chiuse e sport nella paralisi: nuova manifestazione in piazza. “Allenati a non mollare”

“Chi vuole far morire lo sport ha fatto male i suoi conti”. Nuova manifestazione domani, giovedì 13 ottobre, alle 15 nella piazza del Comune con ViVillalba, Energheia e tutte le associazioni che sono rimaste senza un posto adeguato dove allenarsi. Le palestre comunali e scolastiche sono infatti fuori uso il pomeriggio, vietate alle società che con centinaia di iscritti promuovono lo sport a Guidonia Montecelio. Colpa del certificato prevenzioni incendi che non c’è: le risposte che arrivano dai vertici del Palazzo non convincono presidenti e genitori, d’altronde non ci sono certezze sui tempi. Per la seconda volta quindi partirà la protesta, “siamo allenati a non mollare”.

Una bufera vera e propria che paralizza lo sport nella terza città del Lazio. Palestre inutilizzabili fuori dall’orario scolastico. Dopo ripetute pressioni alla fine il 27 settembre c’è stato un incontro (alla vigilia della prima manifestazione), con l’impegno da parte del commissario e del dirigente di settore di iniziare immediatamente una ricognizione delle strutture. “La risposta sarebbe dovuta arrivare martedì – commenta Ernesto Schiavone del Villalba Volley – invece è arrivata giovedì sera, non hanno capito che ogni giorno che passa per noi vuol dire avvicinarci alla fine. In quel rapporto che ci hanno inviato comunque nessuna indicazione sulle tempistiche, tranne che per l’impianto di via Po a Guidonia centro, che non basterà neanche a due associazioni. Per questo torniamo a manifestare, va mantenuta alta l’attenzione su un caso che è scandaloso: lo sport è bloccato in tutto il comune”.

Per ottenere i certificati, il Comune deve elaborare un progetto con apposite planimetrie, presentare questi atti ai vigili del fuoco e quindi effettuare i lavori che, una volta certificati, consentiranno di richiedere la Scia. Insomma, non c’è da stare allegri. Servono mesi e soldi.

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