Il calvario va avanti da mesi, poca pressione o rubinetti a secco soprattutto il sabato e la domenica. Marco Simone è alle prese con i disagi rimasti fino ad oggi inascoltati sia da parte di Acea che del Comune, garanzia e tramite sempre dei cittadini. Mentre nell’esasperazione c’è chi invoca una class action, a inizio 2019 si è raggiunto l’apice del disservizio, il 2 gennaio, con dodici ore di assenza d’acqua. Problemi ormai anche durante la settimana, con evidenti conseguenze sulla quotidianità e sull’integrità degli elettrodomestici, dalle lavatrici alle lavastoviglie per non parlare delle caldaie. E ci sono casi delicati, come di macchinari salvavita. La pagina facebook masimoneonline racconta l’odissea dei residenti.
Non c’è tregua per il quartiere, più colpite le zone alte, via Spagna, via Floro, via Appiano, via Caio Plinio, solo per citarne alcune. “Ormai le carenze totali di acqua per ore e ore si registrano di continuo e quelle di abbassamento della pressione sono quotidiane. La situazione è insostenibile”. Tanto che l’associazione di quartiere ha avviato una raccolta firme che andrà ad Acea e al Comune. Alla rabbia per i disagi continui si è aggiunto l’allarme per la sabbia presente nelle tubazioni, come dimostrato dalle foto di una cittadina di via Spagna che cambiando i filtri ha trovato i residui. Come spiegato, quando la pressione è bassa si staccano dai tubi detriti che finiscono nell’acqua.
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