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Nasce la musica d’asporto

Nasce la musica d’asporto

Emergenza Covid-19, ripartenza, Fase 2. La musica e lo spettacolo tutto in grande difficoltà, ne parliamo da settimane affrontando l’argomento e tenendo alta l’attenzione su artisti e lavoratori della musica e dello spettacolo. Fra tanti eventi costretti ad essere sospesi, rinviati o cancellati, il MEI-Meeting delle Etichette Indipendenti, è stato confermato e festeggerà ad ottobre prossimo i suoi 25 anni di attività. Ne ha dato l’annuncio il Patron stesso, Giordano Sangiorgi che si spende quotidianamente, insieme ai collaboratori, per salvare musica/artisti e proteggere le maestranze lavorative, creando rete con addetti ai lavori e una inesauribile vena creativa. Il festival si terrà a Faenza (Ravenna) sulla Via Emilia tra mare e collina, dal 2 al 4 ottobre 2020 e tra gli artisti presenti, ci sarà Piero Pelù per festeggiare 40 anni di attività proprio quest’anno. 

La presenza delle Istituzioni a sostegno di musica e spettacolo è fondamentale, lo ribadiamo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria e sociale, si rischia l’affondo totale di un enorme indotto lavorativo. Un passo importante sarà proprio quello dedicato alla musica dal vivo: il tavolo di lavoro in Regione Emilia Romagna fra tutti gli operatori del settore per creare e sviluppare sinergie, fare rete, creare nuovi modi e metodi di fruire la musica, compatibili con le normative sanitarie da decreto (contingentamento, sanificazione, distanziamento sociale, indotto). Rivedere, insomma, l’intero metodo e crearne nuovi. 

Il MEI lancia anche una grande idea: la musica d’asporto 

Sempre sul MEI, vale la pena ricordare che insieme a Naima Foundation si è avviata l’originale quanto interessante proposta di portare musica a domicilio: la musica che ci arriva a casa nei cortili dei condomini, balconi, terrazzi condominiali, nei giardini delle case comunali, patronali, sempre seguendo le normative di sicurezza igienico-sanitarie previste; l’obiettivo è quello di non far morire un enorme ed esteso settore fatto di piccole band, festival, live, gruppi musicali e artisti indipendenti. 

“Pronto? Vorrei ordinare 30 margherite e quella band che ci piace tanto, vi aspettiamo al condominio”. L’obiettivo è salvare gli artisti e gli operatori del settore

Una sorta di “musica su richiesta”, dunque, magari unita alle chiamate per una pizza a casa, un cibo da asporto, la cena che arriva a domicilio. Una preziosa idea che parte dall’Emilia Romagna ma che potrebbe coinvolgere altri Comuni italiani e perché no, qualche ristorante della zona interessato al progetto condiviso e partecipato. Un modo per fare davvero “rete”, in questa delicatissima, surreale, Fase 2. D’altra parte, scomodando Platone “la musica è per l’anima e la vita quello che la ginnastica è per il corpo”. 

Alessandra Paparelli

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