Il caso di legittima difesa che ha scosso in queste ore Monterotondo entra prepotentemente nella campagna elettorale per la corsa a Palazzo Orsini, a infiammare il dibattito è Simone Di Ventura, candidato civico con l’appoggio dell’intero centrodestra, Lega compresa.
L’attacco di Simone Di Ventura
Il consigliere uscente, dopo aver espresso la propria solidarietà ad Andrea Pulone, ha spiegato in una nota che per la sua coalizione il tema sicurezza è uno dei punti centrali del programma, proponendo l’installazione di telecamere nei punti maggiormente sensibili del territorio eretino e l’istituzione di un polo per la sicurezza e la riunificazione dei corpi di polizia locale di Monterotondo e dei comuni limitrofi. Di Ventura, infine, ha lanciato una stoccata al suo principale competitor, sottolineando anche che il cittadino coinvolto in questa faccenda è candidato in una lista civica che sostiene Riccardo Varone, candidato a sindaco del centrosinistra: “Condividiamo le dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha espresso vicinanza ad Andrea Pulone. Quella sulla legittima difesa – dichiara Di Ventura – è una legge che garantisce una maggiore tutela dei cittadini, contro la quale ha votato solo il Pd. E anche a livello locale ci lascia perplessi questa opacità da parte del Partito Democratico di Monterotondo, che continua a non esprimersi su un episodio di cronaca nazionale che ha riguardato, peraltro, proprio un candidato della lista civica Voglio vivere così a sostegno di Riccardo Varone”.
Il commento di Riccardo Varone
A esprimersi è stato, però, direttamente il candidato di centrosinistra con un post sulla propria pagina facebook. Oltre alla solidarietà nei confronti di Andrea Pulone, Varone ha manifestato la propria volontà di non strumentalizzare la vicenda e ha invitato tutti a misurare le parole e a rispettare il lavoro degli inquirenti: “Nonostante le strumentalizzazioni messe in atto dai media nazionali e i tentativi di ridurre l’episodio a puro terreno di scontro ideologico, nella nostra città, anche per la maturità che tutte le forze politiche hanno fin qui dimostrato e che siamo sicuri continueranno a dimostrare, le esternazioni di solidarietà e vicinanza, o anche di civile contrarietà o perplessità, hanno avuto la meglio sui giudizi faziosi e sulle tifoserie. Nonostante la vicenda di Andrea sollevi molte riflessioni di carattere generale – continua Varone –, crediamo che questo debba essere il momento delle parole misurate, del rispetto per il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, alle quali l’ordinamento demanda di assicurare, per tutti, l’ordine, la sicurezza, la giustizia e il rispetto della legalità. Per quanto ci riguarda, continueremo a lavorare per migliorare la nostra comunità. Un lavoro al quale, sappiamo, Andrea continuerà a dare il suo contributo”.
Emanuele Del Baglivo
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