Home Cronaca Monterotondo, Caterina Manco presenta WeRosa: 1.000 in marcia per le donne

Monterotondo, Caterina Manco presenta WeRosa: 1.000 in marcia per le donne

Monterotondo, Caterina Manco presenta WeRosa: 1.000 in marcia per le donne

di Alessandra Paparelli

WeRosa, week end corale atteso a Monterotondo (Roma) nei giorni di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 marzo. La cittadina alle porte della Capitale si tingerà di rosa perché l’Upe – Università Popolare Eretina – di cui Caterina Manco è Presidente, festeggia 25 anni della propria attività,  mettendo a tema l’8 marzo – “Giornata Internazionale per i diritti delle Donne” istituita dall’Onu – per realizzare WeRosa insieme all’ICM e al Comune di Monterotondo/Assessorato alla Cultura. Un grande evento in rete per parlare di uguaglianza di genere, con 30 associazioni del territorio, 48 eventi di musica, arte, cinema, teatro e fotografia in programma e la Passeggiata Rosa di domenica 8 marzo. 

Un evento molto ricco e corale, ne parliamo proprio con la Presidente dell’UPE, Caterina Manco che è stata sabato 29 febbraio in collegamento telefonico in diretta con Radio Italia Anni 60 Roma, 100.5 FM nella trasmissione Breakfast in Italia. Come si articolerà WeRosa e di cosa tratterà?

“Eravamo partiti con una NotteRosa, pensando che una lunga serata fosse sufficiente ad accogliere le diverse iniziative. Invece, man mano che le associazioni aderivano all’evento, ci siamo resi conto che una notte non sarebbe bastata e, a poco a poco, l’evento si è disteso su tre giorni: apriamo venerdì sera 6 marzo con un concerto della Banda Eretina che ci racconta, in musica, la grande avventura di essere donna.  Proseguiamo il sabato 7 e la domenica 8 con il Premio Curcio “a contrasto della violenza di genere” dedicato alle scuole e poi con spettacoli teatrali, mostre di pittura e di fotografia, laboratori, concerti e installazioni. La manifestazione più importante si svolge la domenica mattina 8 marzo con la “Passeggiata Rosa”: ci aspettiamo mille persone che, con un percorso di 1000 passi per le vie del Centro Storico ritmato ancora dalla musica della Banda, raggiungeranno 1.000.000 di passi verso l’uguaglianza di genere”.

Si parla di uguaglianza di genere, un tema delicato e profondo. Spieghiamolo bene. 

“La cronaca ci racconta ogni giorno episodi di violenza contro le donne; siamo convinti che possiamo superare questo tragico momento solo cambiando la cultura quotidiana. Produrre una nuova cultura, di rispetto e di considerazione nei confronti delle donne, a partire dai più piccoli ai quali infatti dedichiamo diverse iniziative, e ragionare insieme sulle cose che devono essere cambiate: questo è il primo obiettivo che ci proponiamo attraverso le numerosissime iniziative diffuse su tutto il territorio tra sabato e domenica”.

Un grande evento corale e partecipato che abbraccia Monterotondo in tre giorni. Quanto è importante aprirsi alla cultura e non chiudersi, tema purtroppo attualissimo in questo momento storico dato dalla psicosi Coronavirus e non solo? Quanto è importante combattere quotidianamente la paura con la corretta informazione, utilizzando l’arma della cultura come concetto di libertà, conoscenza e approfondimento? 

“Come ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella solo la Scienza e la Conoscenza possono rendere corretti i nostri comportamenti: e l’UPE, fin dall’inizio della sua attività,  promuove la conoscenza a tutti i livelli e in tutti i campi; ora si apre una nuova stagione e, insieme alle Istituzioni del  territorio (Comune e ICM) e a tutte le Associazioni impegnate nel sociale, intende muoversi per “produrre” la cultura del rispetto e contrastare la violenza di genere, sensibilizzando, in primo luogo, gli studenti e le loro famiglie”.

Parliamo di uguaglianza di genere: condizione nella quale le persone ricevono (o dovrebbero ricevere) pari opportunità, pari trattamenti, con stessa facilità di accesso a lavoro, opportunità e risorse. A che punto siamo?

I passi da fare sono ancora tanti. Non a caso abbiamo caratterizzato la Passeggiata Rosa come Un milione di passi verso l’uguaglianza di genere. Ci aspettiamo una grande partecipazione, anche perché la raccolta fondi promossa offrendo in regalo un contapassi andrà in parte a finanziare il funzionamento dello Sportello Antiviolenza che opera a Monterotondo”.

 Secondo la sua esperienza e parere, il mondo ha fatto progressi in tal senso? E l’Italia? Siamo ancora lontani da una vera parità di genere? Questo è un vero problema culturale. 

“Molti passi sono stati fatti da quando, nel ’68, cominciarono i primi movimenti femministi; molto ancora resta da fare per raggiungere una vera parità di genere. Il nostro evento si colloca nel solco delle iniziative che intendono promuoverla”.

A che punto siamo con la legislazione nel mondo e nel nostro Paese?  Cosa chiedere alle Istituzioni? Sono state adottate – secondo il suo parere – tutte le misure legislative e politiche per una sana applicazione verso la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e bambine? 

“Fare il conto del ragioniere serve a poco: abbiamo, ad esempio, un’ottima legislazione contro lo stalking, ma poi ci sono donne perseguitate e uccise tutti i giorni. Non è importante definire cosa è stato fatto e cosa resta da fare, più importante è modificare la cultura del vivere quotidiano e ottenere da tutti comportamenti più sani e corretti nella vita di tutti i giorni”.

Lei è la Presidente dell’UPE, Università Popolare Eretina: l’UPE festeggia quest’anno 25 anni della propria attività.  Come potrebbe descrivere l’Università? Obiettivi, programmi, progettualità.

“Più volte ho ribadito, negli ultimi tempi, che le istituzioni culturali (la scuola in primo luogo, ma anche le Università e l’UPE tra le altre) non possono limitarsi a consegnare alle giovani generazioni la cultura cristallizzata che viene dal passato, nonostante io l’apprezzi in modo particolare provenendo dagli studi classici: dobbiamo diventare invece “luoghi e soggetti di produzione della cultura”. Luoghi e soggetti, cioè, che attraverso iniziative come quelle che si svolgono in questi giorni aiutino le persone a sviluppare un pensiero positivo, di accettazione e di inclusione nei confronti di tutti, le donne in primo luogo”.

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