Home città Mentana Mentana, il sindaco Benedetti: “Brunacci è mio fratello, il male cerca inutilmente di attentare alla nostra unità”

Mentana, il sindaco Benedetti: “Brunacci è mio fratello, il male cerca inutilmente di attentare alla nostra unità”

Mentana, il sindaco Benedetti: “Brunacci è mio fratello, il male cerca inutilmente di attentare alla nostra unità”

Leandro Brunacci non lascia la carica e resta presidente del consiglio comunale di Mentana in un’intesa sempre più forte con il sindaco in nome del patto civico. A dirlo forte e chiaro è proprio il diretto interessato che dopo giorni dal consiglio delle fibrillazioni politiche si rivolge anche alla minoranza: “Rimando all’opposizione la finta solidarietà – sostiene Brunacci – che essa ha espresso in merito ai fatti accaduti durante l’ultimo consiglio comunale, poiché trattasi di solidarietà non sincera e che tende solo al raggiungimento di un obiettivo che mai potrà essere raggiunto, ossia il tentativo di sfaldamento della compattezza e solidità del Patto Civico. Non sarà di certo chi per tanti anni ha sprofondato la comunità di Mentana in una condizione di degrado e malgoverno a far tentennare il sottoscritto e il Patto Civico circa la bontà del proprio operato. Operato necessario, sostenuto dalla stragrande maggioranza di cittadini che compongono la parte buona e positiva della città, per riportare l’amministrazione di Mentana in una condizione di normalità civile, buone pratiche, onestà e decoro che da troppi anni ormai mancano”. Scendendo, invece, nel dettaglio dell’accaduto sul consiglio comunale incriminato, Brunacci sostiene di aver sempre appoggiato la scelta di Benedetti di abbandonare l’aula, dopo che lo stesso presidente non gli aveva dato la possibilità di replicare ad un intervento della consigliera Arianna Plebani. “Ho sostenuto fin da subito dopo il consiglio comunale, a mente lucida, la scelta del sindaco di alzarsi e lasciare l’assise, poiché lo ritengo un atto straordinario di difesa del diritto di parola, del diritto di rappresentanza e del diritto di legittima difesa conseguente alle false parole attribuite al sindaco dall’opposizione durante quel consiglio. Purtroppo una mia distrazione, dettata dalla confusione che c’era in quel momento in consiglio comunale, ha determinato l’immediata e giusta reazione del sindaco, che ancora una volta ha dimostrato quanto i valori positivi che condividiamo siano saldissimi nei nostri cuori e nell’animo di ogni rappresentante del Patto Civico”.

Benedetti: Tra noi tutto chiarito, Brunacci come un fratello per me
“Appena terminato il consiglio il presidente ed io – dice il sindaco – ne abbiamo subito analizzato lo svolgimento e abbiamo convenuto sulla necessità della mia reazione di quel momento. Purtroppo la vicinanza sentimentale che lega me a Leandro ha avuto il sopravvento, per un momento, sulla mia parte lucida e ragionativa, e il gesto, carico di passione, ha assunto sembianze distorte rispetto quello che davvero significasse. Gesto passionale per il quale mi sono scusato subito dopo il consiglio comunale con Leandro e che ribadisco pubblicamente. Queste sono cose che possono accadere solo tra fratelli. E come in tante situazioni amo dire: Leandro Brunacci è mio fratello”. Il finale del racconto di Benedetti è che il sodalizio tra lui e il presidente Brunacci è più forte di prima. “Insieme combattiamo e ragioniamo ogni giorno affinché la nostra azione di governo porti benessere e opportunità alla nostra comunità. Nell’eterna lotta del bene contro il male, io e Leandro abbiamo deciso di stare insieme dalla parte del bene. E non ci fa specie quando il male cerchi di attentare alla nostra unità, amicizia e buonsenso”. vipe.

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