di Vincenzo Perrone
Non si è fatta attendere la replica delle opposizioni mentanesi sulla posizione del sindaco Marco Benedetti e del presidente del consiglio Leandro Brunacci. A scatenare il valzer l’episodio del consiglio comunale del 20 novembre, con l’abbandono da parte del sindaco dei lavori dell’assise dopo che il presidente non gli aveva dato la parola, infatti, Benedetti e Brunacci hanno confermato la solidità dell’accordo politico e della loro amicizia, accusando le opposizioni di aver strumentalizzato il caso e rigettando l’ipotesi di dimissioni dello stesso Brunacci. Il tutto condito dal convincimento, a loro dire, di stare dalla parte del bene e di combattere il male.
Rendini: “Caro Brunacci scalda il posto al tuo padrone” e Pandolfi, segretaria Pd: “La vittoria elettorale non dà diritto alla presunzione di perfezione”
Si rivolge direttamente ai cittadini mentanesi Maria Rendini capogruppo del Partito democratico. “Cari cittadini – commenta la consigliera – o noi eravamo un un altro consiglio comunale o c’è qualcuno che ha bisogno di cure. Abbiamo visto e sentito tutti cosa il sindaco Benedetti ha detto nei confronti del presidente Brunacci. Non accetto di essere descritta come una bugiarda e opportunista pertanto rispondo al caro presidente Brunacci: tieniti la tua dignità e scalda il posto al tuo padrone”. Entra nel dibattito anche Serena Pandolfi, segretaria del partito democratico di Mentana. “Credo fermamente che ciò che è bene e ciò che non lo è per una comunità – sostiene Pandofi – siano i cittadini a doverlo stabilire con il voto. Tutti gli eletti devono ricordarsi sempre che la minoranza rappresenta comunque una cospicua porzione della cittadinanza, che va rispettata e ascoltata, e sopratutto che chi governa, governa tutti, compresi quelli che non lo hanno sostenuto. La vittoria non da il diritto all’onnipotenza, all’arroganza e alla presunzione di perfezione. Noi ci teniamo a specificare che abbandonare una seduta ufficiale del Consiglio comunale, prima della sua conclusione, è un fatto gravissimo che non può in alcun modo essere riconducibile ad un gesto passionale”.
Plebani: “Da loro sono arroganza e mistificazione della realtà”
“Unitamente al gruppo che rappresento in consiglio comunale – sostiene Arianna Plebani di Forza Italia – riteniamo assolutamente di non aver arrecato nessun danno all’immagine del presidente e di ciò che rappresenta. Anzi noi rispettiamo il suo ruolo e le sue mansioni che dovrebbero essere di garanzia e tutela per tutto il consiglio comunale e di conseguenza per tutta la cittadinanza che esso rappresenta”. La finta solidarietà, secondo Plebani, è quella del gruppo del patto civico che sta negando l’evidenza dei fatti. “Ci sentiamo indignati – continua – per la frase usata sul patto civico che compone la parte buona e positiva della città, ritenendo quindi il resto dei cittadini che non vi hanno votato la parte cattiva. Dimostrate qui, ancora una volta, tutta l’arroganza che vi ha sempre contraddistinto dall’inizio della vostra amministrazione. Ma ancora più grave è l’affermazione del sindaco su come lui e Brunacci abbiano deciso di stare insieme dalla parte del bene, con la quale viene discriminata sempre l’altra parte della cittadinanza che non vi ha votato”.
Petrocchi: “Sono mesterianti della politica uniti dalle loro ambizioni personali”
“Il presidente del consiglio comunale di Mentana – commenta Francesco Petrocchi di Impegno per Mentana – dopo essere stato insultato dal sindaco chiede scusa. La genuflessione del presidente del consiglio dimostra ancora una volta che il patto civico è solo un patto di potere i cui fili sono tenuti da uno o due pupari che lo utilizzano esclusivamente per le proprie ambizioni personali. Non importa che la città sia allo sbando, non importa si stiano tradendo tutti gli impegni elettorali e le fantasmagoriche opere pubbliche promesse siano ancora al palo. L’importante è occupare posizioni e acquisire ruoli ed incarichi politici. Così fanno i mestieranti della politica. Quelli che con la politica hanno sempre campato senza mai aver lavorato”.
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