La scossa alla troppa quiete azzurra arriva da Maurizio Massini che si candida formalmente a segretario di Forza Italia a Guidonia Montecelio in vista dei congressi che si terranno (chissà) dopo Natale. L’ingegnere punto di riferimento di un’area politica insieme a Stefano Sassano, sblocca la partita congelata dopo le mosse estive. Una volta superate le elezioni regionali e politiche, era cresciuta infatti la spinta a definire gli assetti. Insomma, uscire dal commissariamento che era nelle mani di Alessandro Battilocchio diventato intanto deputato. In men che non si dica la scacchiera ha cominciato così a fremere in un partito ai minimi storici a livello nazionale, e reduce a Guidonia dalla bufera del secondo governo di centrodestra, che ha lasciato vittime eccellenti sul campo. Il nome di Massini era in gioco, voluto da Sassano e a quanto sembrava anche da Augusto Cacciamani. Osteggiato però dal gruppo di Andrea Mazza e da quello di Eligio Rubeis. Sembrava a un passo la nomina dai vertici, quando Mazza con una lettera choc in cui denunciava i metodi da segrete stanze, ha fermato tutto. Con la calura di agosto poi si suggeriva, da Roma indicheranno comunque Massini commissario, un passo in realtà mai avvenuto. Sarà nel congresso allora che l’ingegnere porterà avanti la battaglia, s’intende in base ai numeri che usciranno dal tesseramento che si chiude il 30 novembre. Mazza era contrario al suo nome, e l’ex sindaco Rubeis voleva un passo indietro di tutti per ristabilire una cabina di regia con un esponente per gruppo.
Ingegnere perché ha deciso di mettersi in gioco?
E’ un momento difficile per Forza Italia anche a livello nazionale, e mi piacciono le sfide.
Una fase critica, la Lega sembra essere diventata un magnete.
Le persone di buonsenso sanno che la politica ha i suoi cicli. Cinque anni fa la Lega era al 3%. Rimane per noi un alleato importante anche oggi che governa il Paese con una forza politica pericolosa, oltre che incompetente come dimostra a ogni livello. In politica le cose cambiano, tra qualche mese la Lega potrebbe tornare nel centrodestra. E io lo spero.
A Guidonia il partito viene da anni molto difficili. Di cosa ha bisogno Forza Italia adesso?
Di una voce, ricordiamo che non abbiamo rappresentanza in consiglio comunale. Si sarebbe dovuta fare una nomina per il commissario, non è avvenuta, e ci rimettiamo alle scelte dei dirigenti perché siamo uomini di partito. Allora faremo la battaglia congressuale e se perderemo resteremo per portare avanti le nostre idee. Non lascio certo il partito in un momento di difficoltà.
Amministrazione cinque stelle, punti deboli?
Guardi tutto quello che può migliorare la città io lo vedo con favore, mi sembra che l’unico sia Claudio Zarro con le iniziative per i commercianti. Certo ci sarebbero misure vere da prendere per far ripartire l’economia del territorio, come abbassare la Tari per i commercianti. Diciamo che complessivamente questa amministrazione è assente. Se poi un segretario generale può venire a Guidonia a dettare le regole essendo inquisita oltre ad avere una nota vicinanza politica, allora i commenti li lascio a lei.
Torniamo a Forza Italia, mi diceva prima che un gruppo di amici le ha chiesto di candidarsi..
Sì è così…
D’altronde intorno al suo nome non c’è unanimità, ci sono diversi orientamenti.
All’interno di Forza Italia ci sono diverse squadre, al di là degli affetti personali, c’è una dialettica che dimostra la vivacità del partito.
In questa dialettica lei e la sua componente vi trovate sempre in contrapposizione con Eligio Rubeis.
Nei primi cinque anni di governo Rubeis le cose sono andate bene. Gli amici sono quelli che dicono la verità non gli yes man. Nel secondo mandato Rubeis sapeva di aver concluso da sindaco e sono accadute altre cose, ci sono state altre valutazioni.
Fatto sta che Rubeis è contrario al suo nome per la segreteria del partito.
Confido nella politica. Vedremo i programmi dei candidati, poi nei congressi possono venire fuori convergenze insperate. Non escludo niente.
Gea Petrini
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