Masini “matusalemme”: si infiamma lo scontro

“Uno è un finto civico, l’altro un matusalemme”. Si infiamma la campagna elttorale di Guidonia Montecelio, iniziata formalmente da una manciata di ore anche se i candidati sono in campo da settimane. Per un mese hanno pensato a chiudere le liste, farsi conoscere in città, girare video, adesso la competizione alza il livello dello scontro. Il primo assist alle polemiche arriva da Sebastiano Cubeduu il deputato Cinque Stelle che durante il comizio dà del “matusalemme” ad Alfonso Masini candidato sindaco del centrodestra.

È sabato pomeriggio, a poca distanza le due coalizioni aprono la corsa. Nella piazza del Comune c’è il centrodestra con palco, sedie, gazebo, bandiere per Masini sindaco. Su via dell’Unione i progressisti di Alberto Cuccuru si incontrano per inaugurare la sede con tutto il gotha da Marco Vincenzi a Bruno Astorre. Si susseguono al microfono e quando è il turno del deputato Cinque Stelle per scaldare gli animi Cubeddu disegna l’identikit degli avversari. A Lombardo dà del finto civico, e poco prima aveva precisato “da noi non ci sono i fascisti” alludendo sia allo schieramento di Lombardo che a quello di centrodestra, ma a Masini riserva un attacco più pesante. “Abbiamo un matusalemme, una figura elefantiaca che per quarant’anni è stata in amministrazione e oggi ci parla di novità, di rinnovamento”.

Le parole di Cubeddu non passano inosservate prima sui social con Maurizio Massini che condanna e poi con il coordinatore di Fratelli d’Italia Mario Pozzi lanciato contro i cinque stelle (non aveva risparmiato nemmeno la ricandidatura come consigliere di Michel Barbet). “Frasi di pessimo gusto – dice del caso scoppiato – pronunciate contro il nostro candidato sindaco Alfonso Masini. Questa è la politica dell’insulto che da sempre piace ai pentastellati, di cui il deputato è degno portavoce: forse Cubeddu è nervoso? Prendiamo dunque atto che un uomo dell’esperienza di Alfonso non possa parlare di rinnovamento, visto che ha la colpa di aver svolto onestamente il suo lavoro come servitore dello Stato per tanti anni nel nostro Comune. Allora – chiude Pozzi – non possiamo far altro che prendere esempio dai presenti alla manifestazione del centrosinistra, degni alfieri di quel rinnovamento tanto caro al deputato. Vincenzi, gli evocati Zingaretti e Bersani, tutti i vari nomi delle correnti locali del PD che da anni fanno il bello e il cattivo tempo: loro sì che sono la novità e il rinnovamento. Meno male allora che c’è Cubeddu, che indica la via e propone l’ennesimo sermone. Lezione non richiesta, neanche a dirlo: ma la politica dell’insulto la lasciamo a loro. Almeno in questo sono maestri”.