Home Politica Maggio sulfureo, si torna a parlare di Terme: “Il sindaco non sa che il 60% è dei tiburtini”

Maggio sulfureo, si torna a parlare di Terme: “Il sindaco non sa che il 60% è dei tiburtini”

Maggio sulfureo, si torna a parlare di Terme: “Il sindaco non sa che il 60% è dei tiburtini”

Con la bella stagione alle porte, tempo piovoso permettendo, si torna a parlare di acqua sulfurea e di terme. A rilanciare l’argomento un tempo caro alla politica locale, è il gruppo di Alleanza per Tivoli, che propone un nuovo volantino virtuale via social network, stavolta dedicato proprio alla questione della Acque Albule spa e al suo destino rimasto – per il momento – incerto. La storia è nota ai più: la società appartiene al comune di Tivoli per il 60% delle azioni e per il 40% a una cordata societaria legata al Ragionier Bartolomeo Terranova. Oggi, che a guidare il consiglio di amministrazione è uomo indicato dal palazzo comunale, Giovanni Mantovani, tra i fondatori della lista civica “Una Nuova Storia”, la questione non si è affatto dipanata e sul tavolo restano tre temi-chiave: l’assetto dell’azienda, stessa, che dovrebbe o potrebbe essere venduta definitivamente completando il processo di privatizzazione; la sorte degli appartamenti di Piazza Catullo a Tivoli Terme, costruiti dalla partecipata stessa su un’area appartenente al Demanio pubblico e su cui il fuoco di fila aperto anni fa si è fermato di botto; il braccio di ferro con i proprietari delle “pozze” di via del Barco, con cui l’amministrazione ha aperto un tavolo di concertazione sullo sfruttamento della risorsa termale e di cui non si conoscono le sorti. “Siamo di fronte all’inerzia del comune di Tivoli – fanno sapere da Alleanza, lanciando una provocazione diretta al primo cittadino -. Il Sindaco e i suoi non sanno che il 60% delle terme è dei tiburtini?”, concludono. La battaglia termale è ufficialmente ripartita. alc

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