Dopo la manifestazione del liceo Catullo di Monterotondo arrivano alcune precisazioni da parte dei docenti della scuola. I professori, infatti, avevano chiamato a raccolta alunni e famiglie, ma anche la cittadinanza eretina, per tenere alta l’attenzione sulla struttura di via Fratelli Bandiera. Quella sede all’interno di un palazzo privato, non è idonea ad ospitare un edificio scolastico ed, inoltre, la nuova sede di via Tirso non è sufficiente per alunni, docenti e personale. “La nostra manifestazione – spiega il professor Edoardo Palumbo – non ha avuto un carattere politico e di strumentalizzazione. Siamo grati ai privati che hanno sopperito alla mancanza cronica di edifici scolastici nella zona e la nostra protesta è stata più una richiesta che giriamo alla città metropolitana di Roma”. L’auspicio è nella chiusura di via Fratelli Bandiera e nell’ampliamento della sede di via Tirso. “Avremmo bisogno di almeno 50 aule il prossimo anno – continua il professore – invece delle 27 che ci sono. La nuova legge 107, la cosiddetta buona scuola per intenderci, impone di avere degli spazi adeguati che neanche in via Tirso ci sono”. Anche se nuova, ad onor del vero, la sede di via Tirso ha qualche problema logistico. “Ci sono anche nella nuova sede delle criticità strutturali – sostiene ancora Palumbo – come l’umidità o l’assenza nelle vicinanze di un punto ristoro. Il cancello di ingresso della scuola è in un vicolo cieco e si può immaginare negli orari di entrata e di uscita il caos che viene a crearsi”. Intanto la mobilitazione del Catullo proseguirà domani 3 maggio a Roma sotto la sede della città metropolitana a Palazzo Valentini.
Vincenzo Perrone
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